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Salute

Influenza nei bambini, i casi in aumento: le risposte dei pediatri alle domande più comuni

Dopo due anni di pandemia, le difese immunitarie sono meno allenate e i casi di influenza e sindromi parainfluenzali sono più diffusi. Ecco come proteggersi

Secondo i dati del bollettino Influnet coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, l'influenza stagionale sta colpendo sempre più bambini. La circolazione del virus infatti sta superando la soglia di intensità alta, il cosiddetto picco, che si vive in genere tra gennaio e febbraio, con in media 16 casi per mille assistiti (13 nella settimana precedente), e sta aumentando in tutte le fasce di età. A risultare maggiormente colpita èla fascia pediatrica, in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è arrivata a 50,2 casi per mille assistiti (41,2 nella settimana precedente).

Dopo due anni di scarsa circolazione di virus a causa delle misure di prevenzione per la pandemia, le difese immunitarie appaiono meno allenate nei bambini e ragazzi, pertanto una maggiore facilità ad ammalarsi era attesa.

Come prevenire l’influenza 

Oltre alla vaccinazione la Società Italiana di Pediatria ricorda alcune semplici regole che possono aiutare a prevenire l’influenza:

  • evitare luoghi affollati,
  • lavare frequentemente le mani,
  • evitare il contatto con persone ammalate,
  • in caso di tosse o starnuti coprire naso e bocca con l'incavo del gomito,
  • ventilare gli ambienti di lavoro e casalinghi aprendo le finestre.

Le mascherine, quando ci troviamo in luoghi affollati, restano un presidio di prevenzione oltre che per il Covid anche per altri virus, tra cui l’influenza.

Le 6 cose da sapere sull’influenza

Ecco cosa risponde il Tavolo tecnico vaccinazioni e malattie infettive della Società Italiana di Pediatria alle domande più frequenti sull’influenza.

1. Quali sono i sintomi dell’influenza?

L’influenza si manifesta solitamente con febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, inappetenza e sintomi respiratori come tosse, mal di gola, congestione nasale.  Nei lattanti si osservano invece vomito e diarrea. È importante, però, consultare il proprio Pediatra di fiducia in presenza di sintomi per escludere altre malattie che possono esordire con sintomi simili.

2. Quanti giorni dura l’influenza?

Il periodo d’incubazione del virus è di solito di 1-5 giorni. La durata della malattia è variabile da bambino a bambino, ma generalmente è di 5-10 giorni con risoluzione spontanea nella maggior parte dei casi.

3. Quali complicanze possono insorgere?

L’influenza può causare serie complicanze come polmonite e miocardite, più frequenti nei soggetti con particolari fattori di rischio (quali malattie croniche cardiache, polmonari, neurologiche, renali, epatiche, immunodepressione). E’ opportuna una rapida valutazione se il bambino presenta comorbilità, se molto piccolo, se sta molto male, se rifiuta di mangiare e bere.

4. Il bambino con influenza deve rimanere a casa? 

Il bambino con l’influenza deve rimanere a casa finché non è totalmente guarito, sia per ottenere una ripresa ottimale ed evitare ricadute ma anche per non contagiare i compagni di classe. Non basta l’assenza di febbre per definire il bambino guarito: occorre valutare se vi è ancora malessere generale o tosse insistente. In sostanza, non bisogna avere fretta e occorre consultare sempre il Pediatra in caso di dubbi.

5. Per curare l’influenza è necessaria la terapia antibiotica?

Tenere il proprio bambino a casa, idratarlo e confortarlo sono le tre regole base che favoriscono la guarigione. L’antibiotico non serve per curare l’influenza ma per trattare eventuali sovrainfezioni batteriche. Va quindi somministrato solo in alcuni casi, su indicazione del Pediatra. Mentre per alleviare i sintomi del bambino, può essere utile la somministrazione di paracetamolo o ibuprofene in caso di febbre e/o cefalea, lavaggi nasali in caso di raffreddore.

6. Vaccino iniettivo o spray: che differenza c’è? 

Il vaccino tradizionale è un quadrivalente che contiene virus inattivati (cioè uccisi e frammentati), somministrato per via intramuscolare. Il vaccino con spray intranasale è un vaccino sempre quadrivalente, ma vivo attenuato. Contiene microrganismi vivi ma attenuati e resi innocui. Entrambi i vaccini sono efficaci e sicuri. L’indicazione su quale prodotto usare, se sotto forma di spray o di puntura, oltre che in base all’età (il vaccino spray è indicato nella fascia 2-6 anni) e alla disponibilità delle dosi, dipende dalla decisione del medico. 

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