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Gastrite e reflusso, tutti i sintomi e come affrontarli per vivere meglio

In questo periodo di ansia e stress, anche i sintomi da reflusso possono incidere sulla qualità della vita; ecco come riconoscere i disturbi e ridurli

La situazione che stiamo vivendo, anche se la quarantena forzata dovrebbe allentarsi a breve, è di grande sofferenza per la maggioranza della popolazione. Molte persone, chiuse in casa da due mesi, oltre a soffrire di disturbi come insonnia e ansia, stanno abbandonando le buone abitudini alimentari in favore di cibi grassi, alcolici e dolci per trascorrere il tempo e trovare uno sfogo psicologico. Queste cattive abitudini, però, possono aumentare i sintomi del reflusso gastroesofageo: gastrite, ernia iatale, reflusso gastrico, rigurgito dopo i pasti sono disturbi comuni nella popolazione generale e, purtroppo, appaiono sempre più frequenti anche nei giovani. Analizziamo le cause e i rimedi.

Le cause

"Le cause di reflusso gastroesofageo possono essere molte, tra cui problematiche anatomiche, sovrappeso, ernia iatale, il mangiare di fretta, voracemente o in modo disordinato con pasti abbondanti, consumare alimenti troppo conditi e ricchi di spezie, bere alcolici, caffè, ma anche situazione di stress e ansia" spiega Dr.ssa Gaia Gagliardi, Dietologa del Centro Medico Unisalus di Milano.

La sintomatologia è varia tanto che si parla anche di sintomi extra esofagei che nascondono in realtà la sintomatologia da reflusso gastroesofageo, come mal d’orecchi, voce rauca e tosse.

I rimedi

Questa sintomatologia si può migliorare modificando stile di vita e alimentazione.

Infatti è fondamentale mantenere un peso corporeo nella norma, poiché il sovrappeso - e in particolar modo l’obesità addominale anche definita “a mela” - causano un aumento della pressione intra addominale che può determinare con più facilità una risalita del contenuto gastrico in esofago generando così questi sintomi.

Tra le altre cause, il fumo di sigaretta, irritando la mucosa gastrica, può peggiorare la sintomatologia.

Prima di parlare degli alimenti, è bene ricordare alcune semplici regole molto utili per chi soffre problematiche di reflusso:

  • non indossare indumenti che stringono lo stomaco o eccessivamente l’addome,
  • evitare di consumare il pasto frettolosamente o in piedi ma masticare con calma il boccone poiché la prima digestione avviene in bocca. La fretta nel consumare il pasto è tipica dell’adulto, preso dalla frenesia del lavoro o dalla fame dopo tante ore di digiuno. Una metodica molto utile per evitare di mangiare velocemente è impugnare la forchetta con la mano non dominante.
  • Non coricarsi subito dopo aver consumato il pasto ma, se possibile, rimanere in posizione seduta per approfittare della convivialità del pasto o eventualmente in piedi, magari per sistemare la cucina, facendo così qualche passo.

Una dieta equilibrata

Per quanto riguarda l’alimentazione, va detto che la sintomatologia associata a determinati cibi è soggettiva, ecco perché è importante fare un percorso e un piano dietetico personalizzati che tengano conto di questi fattori.

Per riconoscere gli alimenti “trigger”, può essere utile compilare un diario alimentare in cui vengono scritti gli episodi di reflusso e l’intensità, collegandoli a quanto si è mangiato prima.

In generale, ci sono alimenti che è bene limitare o comunque evitare nelle fasi acute, che sono: 

⁃ i cibi fritti

⁃ le carni rosse e grasse

⁃ gli insaccati,

⁃ i formaggi stagionati come pecorino. Solitamente è ben tollerato il grana ed è soggettivo per yogurt e latte. Il latte può essere ben tollerato al momento ma causare sintomatologia dopo qualche ora, specialmente se associato al caffè.

⁃ cioccolata, cacao, menta, spezie e agrumi

⁃ caffè, tè e alcolici e superalcolici, bevande gassate e zuccherate. Al posto del caffè un’ottima alternativa è l’orzo solubile.

- salse e sughi pronti

⁃ prodotti dolciari industriali: meglio dolci fatti in casa poco elaborati come banana bread o dolce di mele

⁃ cibi grassi (formaggi, brodo di carne) che rallentano la digestione

⁃ carni grasse, preferire carne bianca magra con cotture semplici, anche bollite

⁃ anche per la verdura bisogna valutare la tollerabilità, evitare pomodori e preferire verdura poco fibrosa con cotture semplici come zucchine, melanzane, carote, cuore di finocchio e carciofo, zucca. Circa l’insalata, non sempre viene ben tollerata, sono da preferire gentilina, valeriana, lattughino, più digeribili o scarola, ma solo cotta.

Sì a carni bianche e pane tostato.

Altri consigli importanti sono quelli di non consumare pasti abbondanti ma introdurre gli spuntini, che essendo pasti accessori, spesso non vengono considerati.

Gli spuntini possono invece rivelarsi utili, specialmente per introdurre la frutta che a fine pasto non è tollerata.

In più, evitare di consumare bevande troppo calde o troppo fredde. Tisane bevute tiepide come malva, camomilla, melissa, finocchio possono migliorare la sintomatologia.

Infine ci sono cibi definiti “tampone”, come banana, pane tostato, riso, grana, legumi decorticati, verdure poco fibrose e carne bianca con cotture semplici, che possono aiutare a ridurre il bruciore di stomaco.

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