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Salute

Formicolio a mani e piedi, quando i sintomi diventano preoccupanti

Una frequenza eccessiva di questi stati può nascondere alcune patologie più importanti, capaci di incidere sulla salute cardiaca e sull'aspettativa di vita della persona, lo conferma uno studio americano

Vi sarà certamente capitato, quando abbiate assunto posizioni strane o scomode con il corpo (come ad esempio tenere troppo a lungo le gambe incrociate o dormire con il braccio sotto il capo) di avvertire dopo un pò di tempo dolore o formicolio agli arti periferici. In questi casi in genere si dice che il piede (o la mano) si è addormentato. Questa sensazione è data dal fatto che esercitiamo una pressione sui nervi della gamba o del braccio. Nella gran parte dei casi, quella sensazione “di piccole punture di spillo” scompare in pochi minuti, dopo aver allentando la pressione sul nervo. Ci sono però alcuni casi in cui questo formicolio, se persistente e associato ad altri sintomi come dolore, prurito, intorpidimento o atrofia muscolare, può celare patologie più gravi e debilitanti.

Secondo un nuovo studio della Mayo Clinic (Rochester, Minnesota), pubblicato su Neurology, rivista medica dell' Accademia Americana di Neurologia, è in aumento infatti il numero di persone che soffrono di Neuropatia delle piccole fibre (NPF), una patologia che si manifesta proprio con questi sintomi: intorpidimento, formicolio e dolore ai piedi. Dallo studio della Mayo Clinic è emerso che i soggetti con NPF non sviluppano gravi disabilità neurologiche, ma presentano molteplici comorbilità, inclusi eventi ischemici cardiovascolari e un aumento della mortalità. “Pertanto - sottolineano i ricercatori - è consigliato contattare il medico, qualora si notasse un formicolio persistente agli arti periferici, soprattutto se associato a dolore e bruciore”.

Cos’è la Neuropatia delle piccole fibre

Il formicolio alle mani e ai piedi è in genere associato ad altri sintomi come dolore, bruciore o intorpidimento degli arti. Quando queste sensazioni persistono potrebbero segnalare un danno ai nervi periferici, in particolare ai nervi più distanti dal cervello e dal midollo spinale (quai i nervi di mani e piedi). Si parla in questo caso di neuropatia periferica. Esistono oltre 100 tipi di neuropatie periferiche, tra cui la Neuropatia delle piccole fibre (NPF), una patologia che danneggia le piccole fibre nervose periferiche presenti in muscoli, pelle, organi interni e grandi nervi, andando ad alterare la loro funzione. Tra le molte cause associate all’insorgenza di questo tipo di neuropatia ci sono il diabete mellito, l’amiloidosi, la malattia di Fabry, la sindrome di Sjögren, la sarcoidosi, la malattia di Lyme e il lupus eritematoso sistemico. Recenti studi suggeriscono come ulteriore causa una mutazione genetica. Quando invece le cause non risultano evidenti, si parla di neuropatia idiopatica (ovvero di causa sconosciuta).

Lo studio

I ricercatori della Mayo Clinic hanno esaminato i referti di 94 pazienti residenti nella contea di Olmsted (Minnesota) e nelle contee adiacenti, cui è stata diagnosticata la Neuropatia delle piccole fibre, confrontandoli con quelli di 282 persone di età e sesso simili senza la patologia. I partecipanti sono stati seguiti per una media di sei anni. Tra i dati più rilevanti emersi, l’incremento nel corso di questi anni della percentuale di persone cui è stato diagnosticato la NPF associata all’aumento dell’obesità nell’area di provenienza dei pazienti.

Obesità e Neuropatia delle piccole fibre

“L'aumento dei livelli di sovrappeso e obesità nella zona presa in esame - ha spiegato l'autore dello studio Christopher J. Klein, MD, della Mayo Clinic di Rochester, e membro dell'American Academy of Neurology - potrebbe essere uno dei fattori che hanno causato l’aumento dei casi di Neuropatia delle piccole fibre. Un indice di massa corporea più elevato, o BMI, è, infatti, un fattore di rischio per il diabete e i trigliceridi alti, che possono anche portare a una neuropatia”. Le persone analizzate nello studio con neuropatia avevano, infatti, un BMI medio di 30,4 (condizione di obesità), rispetto a un BMI di 28,5  delle persone che non avevano la neuropatia. Tra i soggetti analizzati, circa il 50% delle persone con neuropatia aveva il diabete, rispetto al 22% dai pazienti senza neuropatia. Le persone con neuropatia avevano anche maggiori probabilità di soffrire di insonnia (l’86%) rispetto a quelle senza neuropatia (54%), e maggiori probabilità di soffrire di attacchi di cuore (46% contro 27%).

“Per 67 persone con neuropatia - ha detto Klein - non è stato possibile determinare alcuna causa (neuropatia idiopatica). Per 14 persone, la patologia è stata, invece, causata dal diabete. Altre cause includevano la sindrome di Sjögren e il lupus (malattie autoimmuni)".

L’importanza della prevenzione

In base a quanto emerso, i ricercatori suggeriscono di sottoporre le persone con Neuropatia delle piccole fibre a screening per identificare eventuali problemi cardiaci e al monitoraggio della glicemia (sintomo del diabete). "La maggior parte delle persone con neuropatia idiopatica - ha concluso Klein - non sviluppa gravi menomazioni o disabilità, ma ha molte altre condizioni patologiche e un aumentato rischio di infarto, quindi sottoporsi a trattamenti ideonei e a programmi di screening per la prevenzione è fondamentale".

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