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Martedì, 23 Aprile 2024
Salute

Endometriosi, conoscere e gestire questa malattia femminile invalidante

La ginecologa Farris spiega come riconoscere i sintomi rivelatori di questa patologia che colpisce in Italia 1 donna su 10

Una malattia debilitante che colpisce le donne con importanti ripercussioni sulla loro qualità della vita, sull’umore e sulla fertilità. Si chiama endometriosi e colpisce 3 milioni di donne in Italia, pari a 1 donna su 10.

Il mese di Marzo è dedicato alla sensibilizzazione e alla conoscenza di questa malattia, ma non abbastanza, vista la difficoltà di offrire soluzioni definitive a chi ne soffre.

L’endometriosi è infatti una malattia molto diffusa, spesso dolorosa, complessa da diagnosticare e senza indicazioni chiare sulle cause, con la quale molte donne convivono già dalla prima mestruazione (menarca) e fino alla menopausa. Avare l'endometriosi comporta una generale debilitazione, con forti sanguinamenti, crampi e dolori addominali.

Ecco allora tutto quello che c’è da sapere per riconoscere e trattare l’endometriosi e i suggerimenti della ginecologa Manuela Farris a Today.it per provare a gestirla al meglio, in mancanza di terapie adeguate.

Che cos’è l’endometriosi

L'endometriosi è una malattia femminile che vedei il tessuto endometriale, che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, svilupparsi all'esterno dell'utero (nell'addome, nelle ovaie, etc.) e rispondere ai vari stimoli ormonali. Le cause di questa patologia non sono ancora chiare, ma tra le diverse teorie formulate la più accreditata è quella di Sampson (detta anche teoria delle mestruazioni retrograde), ginecologo statunitense secondo il quale il passaggio di frammenti di endometrio dall'utero nelle tube e da queste all’addome sarebbe causato dalle contrazioni uterine che avvengono durante la mestruazione.

Come capire se si soffre di endometriosi

Convivere con l'endometriosi può essere molto difficile, sia che si tratti della forma asintomatica, sia di quella dolorosa. I sintomi, infatti, possono essere molto vari e aspecifici, e sono molti i casi che non vengono diagnosticati. Inoltre, alcune donne accusano sintomi lievi, mentre altre sviluppano forme più gravi, con importanti ripercussioni sulla qualità della vita, sull’umore e anche sulla fertilità (circa il 40% delle donne con endometriosi, infatti, ha problemi nel procreare).

“Il dolore durante le mestruazioni è il sintomo principale dell’endometriosi, che può essere presente anche dopo e anche nei rapporti sessuali. In caso di mestruazioni dolorose e /o abbondanti è sempre bene consultare un ginecologo: sarà poi l’ecografia a confermare o escludere la presenza della patologia. L’endometriosi può avere un enorme impatto sulla qualità della vita essendo una condizione che si può curare ma che deve essere considerata come una malattia cronica. È bene, inoltre, tenere un diario dei sintomi - spiega la ginecologa Manuela Farris - perché può essere difficile distinguere l'endometriosi da altre condizioni mediche ".

In linea generale, tra i sintomi più comuni dell’endometriosi ci possono essere:

  • forti dolori mestruali:
  • dolore durante i rapporti sessuali;
  • dolore alla minzione e alla defecazione, in certi casi accompagnato dalla comparsa di sangue nelle urine o nelle feci;
  • flusso mestruale abbondante;
  • astenia e/o lieve ipertermia, che può accentuarsi durante il periodo mestruale;
  • fenomeni depressivi.

Il dolore, inoltre, può essere cronico e persistente, ma generalmente i sintomi si aggravano durante il ciclo mestruale. 

Come affrontare l’endometriosi

Molte le donne non conoscendo dell'esistenza dell'endometriosi, vivono in silenzio questa condizione dolorosa. Tuttavia, è bene ricordare che il dolore mestruale è un sintomo, e va trattato in quanto tale. Inoltre, è molto importante anche continuare a sensibilizzare sull'endometriosi e informare le persone su questa patologia, così che le donne che ne soffrono possano dare un nome alla loro malattia e trattarla in maniera adeguata.

Una limitata consapevolezza, infatti, può causare un grave ritardo diagnostico; al contrario, la diagnosi e il trattamento tempestivo dell’endometriosi possono migliorare la qualità della vita e prevenire l’infertilità.

“Poiché il dolore è un sintomo, questo va sempre trattato - continua Farris -. Dobbiamo smettere di pensare che se le nostre mamme o le nostre nonne avevano dolore durante il ciclo anche noi dobbiamo sopportare e magari passare un giorno a letto. Esistono diversi possibili trattamenti, che includono farmaci come le pillole contraccettive, il sistema intrauterino al Levonorgestrel (IUS) e progestinici specifici per il trattamento dell’endometriosi, mentre la chirurgia deve essere riservata esclusivamente a casi specifici ed essere eseguita sempre in seguito ad una risonanza magnetica. Inoltre, è bene sapere che non esiste una terapia più indicata: sia la pillola contraccettiva che gli altri trattamenti, infatti, funzionano bene per il controllo del dolore causato dall’endometriosi. La scelta del trattamento più adeguato dovrà quindi dipendere anche molto dalle esigenze e dai progetti di vita della donna. Per esempio, potrebbe essere necessaria una combinazione di diversi trattamenti, con accorgimenti particolari per quante vogliono diventare mamme e hanno difficoltà”.

I suggerimenti per gestire al meglio l’endometriosi

Sebbene ci siano diverse possibilità di trattamento, individuare la soluzione su misura può essere faticoso e impegnativo. Ci son però delle piccole strategie che possono aiutare le donne che soffrono di endometriosi a migliorare la loro qualità della vita: ad esempio, i dispositivi medici come le coppette mestruali possono rivelarsi molto utili nel caso in cui sia presente un flusso mestruale abbondante, dato che vanno svuotate dopo 8 ore di utilizzo. Inoltre, è fondamentale avere un buon rapporto con la propria ginecologa, così da poter comunicare sintomi e sentimenti in modo libero e chiaro. 

“Non conosciamo la causa esatta dell'endometriosi, ma può essere incredibilmente difficile conviverci, sia fisicamente che emotivamente. Tuttavia, anche se è una condizione a lungo termine, esistono dei trattamenti che possono migliorare la situazione e la qualità della vita - conclude Farris -. Molte donne, infatti, sono in grado di gestire i loro sintomi e condurre una vita normale, e sul territorio sono presenti numerosi gruppi di supporto, enti di beneficenza e forum online per condividere il problema, contribuendo a non far sentire sole tutte le donne che ne soffrono”.

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