Il decalogo dei pediatri per proteggere i bambini dall'inquinamento atmosferico
Ecco cosa dobbiamo sapere sull'aria inquinata che ci circonda e come possiamo proteggere noi e i nostri figli per evitare conseguenze pericolose sulla nostra salute
Nel nostro continente l’inquinamento dell’aria è il maggiore fattore di rischio per la salute in Europa. Abbianto a un'alimentazione non molto sana e al fumo sigaretta, questo fattore è collegato a malattie non trasmissibili come cardiopatia ischemica, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva, asma e cancro.
Secondo le stime, l’esposizione all’inquinamento dell’aria provoca ogni anno oltre 400.000 decessi prematuri nell’UE. I dati dell’OMS confermano che i fattori di stress ambientali sono responsabili per il 12-18 % di tutti i decessi nei 53 paesi della regione Europa dell’OMS. Le ricerche hanno inoltre dimostrato che l’esposizione “precoce” (dalle prime fasi della gravidanza fino al secondo anno di vita) all’inquinamento puà causare la comparsa di malattie che durano tutta la vita, di disturbi dello sviluppo neurologico, obesità infantile, funzione polmonare compromessa, asma e otite media, oltre a possibili esiti negativi alla nascita e a un aumento della mortalità infantile. Migliorare la qualità dell’ambiente e in particolare dell’aria, dell’acqua e del rumore, è, quindi, fondamentale per migliorare la qualità della salute di grandi e piccoli e prevenire una serie di importanti patologie.
Per tutelare la salute di bambini e delle famiglie, le Società Scientifiche e Associazioni italiane dell’area pediatrica e neonatologica hanno firmato un Documento intitolato “Inquinamento atmosferico e salute. Le proposte delle società scientifiche pediatriche e del gruppo di lavoro ‘Ambiente e primi 1000 giorni’ per migliorare la salute dei bambini e delle famiglie” che nasce nell’ambito del progetto di ricerca ‘Ambiente e primi 1000 giorni’, realizzato con il supporto finanziario del CCM-Ministero della Salute. Con questo manuale i firmatari si impegnano a lavorare attivamente per migliorare la salute dei bambini e delle famiglie, promuovendo azioni concrete per ridurre l’inquinamento e il suo impatto sulla salute e costruiendo contesti di vita sani.
Quali sono gli effetti dell’inquinamento ambientale sui bambini
Sono specialmente i bambini a risentire dell'inquinamento durante lo sviluppo fetale e nei loro primi anni, quando i loro organi sono ancora in formazione, e sono soggetti a un lungo periodo di esposizione agli inquinanti. Senza trascurare, inoltre, che l’inquinamento atmosferico è co-responsabile del cambiamento climatico, che a cascata incide sulla salute della popolazione e causa numerosi effetti avversi, a cui la popolazione in età pediatrica è maggiormente esposta per via di una combinazione di fattori biologici, comportamentali e ambientali.
Il decalogo per proteggere i bambini dall'inquinamento
1) Svolgere attività fisica di almeno un'ora al giorno in aree verdi. Il verde riveste un ruolo importante di mitigazione nell'ambiente cittadino, incide sul controllo della temperatura e della pioggia che cade al suolo, fa da barriera al rumore e all'inquinamento atmosferico.
2) Praticare la mobilità attiva. Quando è possibile è bene muoversi a piedi o in bicicletta o usando mezzi pubblici: muoversi infatti riduce il rischio di obesità e indirettamente riduce le emissioni da traffico autoveicolare. Ovviamente vanno scelti sempre percorsi in zone meno inquinate ed evitate le attività all'aperto vicino a strade trafficate e vicino alle aree industriali.
3) In estate non praticare attività all'aria aperta dalle 12 alle 18, orario in cui i livelli di ozono sono più alti. Le concentrazioni di ozono infatti salgono con l'aumentare della temperatura.
4) In inverno è bene stare fuori casa nelle ore più calde. Con il freddo le polveri sottili si condensano e forma goccioline di aerosol più facilmente inalabili.
5) Conoscere i livelli di inquinamento nella propria città per pianificare le attività. Bisogna evitare di far uscire i bambini nei giorni con livelli di inquinamento elevati, soprattutto se soffrono patologie respiratorie.
6) Scegliere per i figli una scuola di quartiere per abituarli a spostarsi a piedi o in bicicletta; da evitare scuole vicine a strade ad alta percorrenza e alle industrie.
7) Quando usiamo i veicoli a motore respiriamo una parte dei nostriscarichi. I bambini inalano anche le emissioni dell'automobile di famiglia. Infatti le concentrazioni degli inquinanti all'interno dell'auto sono maggiori di quelle esterne.
8) Smettere di fumare quando si ha un figlio, o almeno diminurire il numero di sigarette, poiché per alcuni effetti negativi del fumo (come il basso peso alla nascita o problemi respiratori come broncospasmo e asma), l'effetto è dose-risposta: aumentando il numero di sigarette aumenta il rischio.
9) Non fumare davanti al bambino e chiedere agli altri di non farlo. Non bisogna esporre mai il bambino al fumo passivo, mantenendolo ad una minima "distanza di sicurezza" di almeno alcuni metri da chi fuma.
10) Evitare ai bambini il cosiddetto fumo di terza mano, ovvero non farli soggiornare dove si è fumato. I figli di fumatori sono più esposti a malattie anche se i genitori non fumano in loro presenza in quanto i residui tossici si depositano oltre che sulla pelle e sui capelli dei fumatori, su vestiti, tende, tappeti, mobili, oggetti.