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Covid e influenza insieme: cos'è Flurona e come riconoscere i sintomi e proteggersi

Il nome deriva da “flu” (influenza in inglese) e "rona" (coRONAvirus), e indica la condizione patologica in cui due infezioni virali - influenza e Covid - coesistono nello stesso organismo

In questi ultimi giorni si è parlato molto di un nuovo tipo di virus che non ci fa stare tranquilli: Flurona. Non si tratta di una nuova malattia né di una nuova variante del Sars-CoV-2, ma una condizione patologica in cui due infezioni virali - influenza e Covid - si manifestano contemporaneamente nello stesso organismo. Il termine, mediatico ma non scientifico, nasce da “flu” (influenza in inglese) e "rona" (coRONAvirus). Non è la prima volta che accadono fenomeni di questo tipo: quando circolano contemporaneamente due o più virus si verifiano spesso sovrainfezioni batteriche (infezione batterica che si sovrappone a quella virale) e più di rado co-infezioni (sovrapposizione di due infezioni virali).

Secondo il virologo dell'Università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco, Flurona è, infatti, una condizione “abbastanza normale” traddandosi di infezioni virali: “Da sempre sappiamo che l’influenza facilita, per esempio, la sovrainfezione batterica del pneumococco. Le polmoniti batteriche da pneumococco sono infatti più frequenti durante l’influenza. A innescasse un’azione quasi sinergica tra un’infezione e l’altra è l’abbassamento delle difese immunitarie”.

Ma quanto dobbiamo temere Fluorona e come riconoscerla dai sintomi?

Quali sono i sintomi di Flurona

Si è visto come nella prima fase della pandemia il Covid si manifestasse con sintomi quali mancanza di respiro e perdita di gusto e olfatto, oltre che da febbre, disturbi oggi molto meno frequenti. I sintomi più comuni, in questa fase della pandemia e in particolare nelle persone vaccinate, sono, invece, sovrapponibili a quelli tipici dell'influenza stagionale quali naso che cola, mal di gola e starnuti persistenti, insieme a mal di testa e tosse, e questo rende più difficoltoso distinguere le due infezioni, da influenza e da SARS-CoV-2.

Quindi, i sintomi che caratterizzano Flurona sono:

  • tosse persistente
  • mal di gola
  • naso che cola e starnuti
  • febbre
  • mal di testa
  • stanchezza e malessere generalizzato.

Quali test rilevano l'infezione

Al momento sono ancora pochi i casi di Flurona segnalati nel mondo, ecco perché è difficile stabilire con esattezza quanto sia diffusa la doppia infezione da influenza e Covid. Anche perché non esistono test specifici che rilevino Flurona, né è prassi, dopo che un soggetto risulta positivo al Covid ai test antigenici rapidi o ai tamponi molecolari, indagare per verificare se insieme al Sars-CoV-2 vi siano anche altre infezioni virali nel paziente.

Quanto è pericolosa Flurona

Poiché ci sono ancora pochi dati disponibili su Flurona, non è possibile ancora determinare con esattezza se la co-infezione di influenza e coronavirus possa causare una sintomatologia più grave e, quindi, essere pericolsosa. Tuttavia, negli anziani, nei soggetti fragili che presentano fattori di rischio per lo sviluppo di complicazioni o con un sistema immunitario immunocompromesso, non è da escludere che la co-infezione possa portare ad un decorso più complesso della malattia e a conseguenze anche molto gravi. Ma, come ha dichiarto il virologo Pregliasco, “la coinfezione, ad oggi, non deve preoccupare. Niente allarmi. È una condizione che sapevamo si sarebbe potuta verificare”.

I casi nel mondo

Il primo caso di Flurona è stato diagnosticato a fine dicembre in Israele in una donna incinta non vaccinata contro nessuno dei due virus, che non ha sviluppato sintomi gravi. Agli inizi di gennaio sono stati segnalati altri 6 casi in Brasile: due di questi pazienti a Rio de Janeiro (un ragazzo di 16 anni e un giovane atleta già vaccinato contro coronavirus e influenza, che stanno bene), uno a San Paolo (la giornalista Giulia Fernandez, risultata positiva il 20 dicembre, che ora sta bene, ma - come ha dichiarato lei stessa - "dopo essere stata stata a letto per quattro giorni in cui non riusciva ad alzarsi”), e altri 3 a Fortaleza, capoluogo del Cearà (due bambini di un anno, che sono già stati dimessi, e 52enne ricoverato in ospedale e in isolamento). Infine, nei Paesi dei Balcani sono stati identificati gli ultimi due casi: uno in Bosnia-Erzegoina (un giovane attualmente ricoverato) e l’altro in Croazia (individuato dall'Istituto Andrija Stampar di Zagabria).

Cosa dicono gli esperti

Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma e consigliere scientifico dell’Ema ha spiegato che: ”L'infezione insieme di Covid e influenza è un po' strana perché in medicina si è sempre detto che se c'è un virus che dà una malattia, impedisce che se ne sviluppi un'altra dovuta a un diverso virus. La spiegazione potrebbe stare nel fatto che il Covid causa un difetto di produzione di interferone e questo aprirebbe la strada all'altro virus, che in questo caso è quello dell’influenza". 

Sul fronte vaccino anti-influenzale è arrivata, inoltre, una importante novità: un gruppo di ricercatori coordinati dallo Scripps Research Institute di La Jolla (USA) ha pubblicato su Nature uno studio che pone le basi per un vaccino universale di nuova generazione contro i coronavirus. Studiando la risposta immunitaria all'influenza o alla vaccinazione antinfluenzale in un gruppo di pazienti volontari, i ricercatori sono riusciti ad individuare la presenza di alcuni anticorpi specifici, prodotti dall'organismo e indirizzati contro un’area fino ad oggi del tutto inesplorata. Si tratta di una porzione del virus (una parte della spike), chiamata "àncora", presente in diversi virus della famiglia H1 e almeno in una parte di quelli della famiglia H2 e H5, e pare non soggetta a mutazioni. Questa porzione della proteina è il nuovo bersaglio del vaccino cui si sta lavorando e che sarà in grado di anticipare le possibili mutazioni dei virus, insegnando al sistema immunitario come riconoscerle e, quindi, a combatterle.

Come proteggersi da Flurona

La migliore arma per proteggersi dalle infezioni rimane la prevenzione, attraverso l’uso dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, soprattutto quelle di tipo FFP2), il distanziamento sociale, il lavaggio e la disinfezione delle mani, e la vaccinazione. Il vaccino, in particolare, è in grado di ridurre la probabilità di sviluppare la malattia grave e di complicazioni in entrambi i casi, riducendo al contempo il rischio di ospedalizzazione e conseguenze fatali.

“Per limitare il più possibile il rischio di Flurona - ha spiegato Pregliaso - è raccomandato il vaccino, sia quello contro l’influenza sia quello anti-Covid. Anche contemporaneamente. La doppia somministrazione è opportuna”. A livello di trattamenti farmacologici, invece, ha chiarito il virologo: “Ad oggi non è previsto nessun approccio terapeutico particolare, la terapia è comparabile a quella che si metterebbe in campo in caso di singola infezione da influenza”. 

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