rotate-mobile
Benessere

Ritenzione idrica? Ecco come affrontarla

Da cosa è causata la ritenzione idrica e che differenza c'è con la cellulite: tutto quello che c'è da sapere

Con la bella stagione torniamo inevitblmente a scoprirci di più e tornano sotto la nostra attenzione quelle zone del corpo dove tende ad accumularsi più facilmente il grasso, creando odiosi inestetismi: glutei, addome e cosce. Tra le maggiori responsabili di questi c'è la ritenzione idrica, un problema molto comune per tante donne.

Scopriamo allora tutto quello che c'è da sapere sulla ritenzione idrica: cos'è, che sintomi comporta, la differenza tra cellulite e ritenzione idrica e i modi per combatterla.

Ritenzione idrica: cos'è e quali sono le cause 

La ritenzione idrica è la tendenza dell’organismo a trattenere ed accumulare i liquidi negli spazi interstiziali, che sono gli spazi tra le cellule. In questa situazione, per via della circolazione alterata, assieme ai liquidi anche le tossine ristagnano nell’organismo, incidendo negativamente sul metabolismo cellulare, che viene già compromesso dallo scarso apporto di ossigeno.

Il ristagno dei fluidi si concentra in zone specifiche del corpo predisposte all’accumulo dei grassi, specialmente addome, cosce e glutei. Tuttavia, la ritenzione idrica può interessare anche gli arti superiori e la cavità addominale.

La ritenzione idrica può essere causata da molteplici fattori, legati sia a patologie pregresse – tra cui problemi cardiovascolari, ormonali, renali, epatici, tiroidei o al sistema linfatico – sia a una predisposizione fisica, allo stile di vita e alla genetica.

Tra le cause più frequenti della ritenzione idrica ci sono:

  • alimentazione - una dieta troppo ricca di sale, proteine e alcolici, soprattutto se accompagnata da una scarsa idratazione quotidiana, rallenta il processo diuretico e favorisce l’accumulo di liquidi;
  • stile di vita – uno stile di vita particolarmente sedentario può influire negativamente sulla circolazione linfatica, responsabile della rimozione di liquidi e tossine in eccesso;
  • sovrappeso – la ritenzione idrica non causa un aumento di peso; tuttavia, il sovrappeso e l’obesità sono condizioni che rallentano la diuresi, influendo quindi sul ristagno dei liquidi e favorendo l’insorgenza della ritenzione idrica;
  • fumo;
  • consumo frequente o eccessivo di bevande alcoliche e/o zuccherate (cocktail, birra, tè, caffè zuccherato, succhi di frutta, etc.);
  • gravidanza;
  • indossare frequentemente abiti stretti e tacchi alti, soprattutto se costretti a stare in piedi per tanto tempo;
  • assunzione della pillola anticoncezionale;
  • assunzione di alcuni tipi di farmaci - come quelli contro la pressione alta o il cortisone;
  • malattie, patologie e infiammazioni – alcune malattie e patologie possono portare alla formazione di un edema, cioè ad un accumulo di acqua. In questi casi è importantissimo consultare un medico specialista, poiché questo edema può avere rischi e implicazioni diverse dalla fisiologica e normale ritenzione idrica.

In tutti i casi e tra i più comuni fattori uno stile di vita sedentario e un’alimentazione sbilanciata sono le cause principali della ritenzione idrica. Ecco perché seguire una dieta varia ed equilibrata, fare movimento e tonificare i muscoli è importantissimo per migliorare la circolazione e ridurre il ristagno dei liquidi.

Soffri di ritenzione idrica? Ecco quali sono i sintomi

Gambe gonfie e un colorito poco uniforme, spesso accompagnati da una sensazione di pesantezza e stanchezza: sono gli inidicatori che nel nostre coro c'è un ristagio di liquidi. Oltre a specifici test medici, come l'esame del peso specifico delle urine, per capire se soffri di ritenzione idrica puoi fare un facile test casalingo. Premi con forza un dito sulla parte anteriore della coscia per un paio di secondi: se, dopo aver tolto il dito rimane ben visibile l'impronta, con tutta probabilità soffri di ritenzione idrica.

La differenza tra cellulite e ritenzione idrica

Molti le confondo ma cellulite e ritenzione idrica sono due cose distinte. Mentre la cellulite, infatti, è un deposito di adipe localizzato che genera un effetto estetico disomogeneo, specialmente su cosce e glutei, la ritenzione idrica è accumulo di liquidi che non sono stati assorbiti.

Come combattere la ritenzione idrica

Gli elementi principali su cui puntare per combattere la ritenzione idrica sono l’alimentazione e lo stile di vita.
L’alimentazione, infatti, svolge un ruolo fondamentale nell’insorgenza della ritenzione idrica: per questo, è importante beree molta acqua (almeno 2 litri al giorno) e prediligere quegli alimenti ricchi di acqua, drenanti e poveri di sodio, così da favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso ed evitarne il ristagno.

Tra gli alimenti consigliati ci sono frutta e verdura, cibi capaci di trattenere i liquidi e ridurre il gonfiore come cicoria, radicchio, cetrioli e finocchi, ma anche frutta ricca di vitamina C come albicocche, fragole e melone. È bene poi assumere con regolarità legumi e cereali integrali, così da favorire la regolarità intestinale, e sostituire le bevande zuccherate con tè verde e infusi.

Assolutamente sconsigliati, invece, il sale, gli zuccheri raffinati, le bevande alcoliche, i formaggi e i salumi, poiché contengono sia molti grassi che sale.

E' poi importantissimo seguire uno stile di vita sano, fare movimento ed eseguire esercizi mirati, che stimolino la circolazione e tonifichino i muscoli. La contrazione muscolare, infatti, svolge un’azione stimolante nei confronti del sistema venoso e linfatico, favorendo lo scambio delle sostanze e l’eliminazione delle tossine ed evitando il ristagno dei liquidi nei punti critici. Qualche consiglio:

  • sfrutta ogni occasione per muoverti un po’ ed evita posizioni statiche prolungate, sia in piedi che seduta;
  • prediligi l’attività con i pesi, lavorando tra le 8 e le 12 ripetizioni e limitando i lavori troppo lattacidi;
  • allena gli arti inferiori del corpo e i glutei, prediligendo esercizi che siano utili ai fini dello stimolo e crescita muscolare, come i Bulgarian squat, gli stacchi a gambe semitese e gli hip thrust;
  • allena anche la parte alta del corpo, per stimolare completamente la circolazione sanguigna. Ideali sono i push up a terra o in ginocchio, spinte per le spalle, il rematore o l’Australian pull up; 
  • a fine allenamento fai sempre dello stretching con e senza foam roller e rimani qualche minuto in posizione di stretching globale;
  • un’ottima posizione, utile da eseguire anche alla sera dopo un’intensa giornata di lavoro, è lo scarico delle gambe al muro, che favorisce il ritorno venoso dalla periferia al centro.

All'opposto, ecco cosa evitare per non peggiorare lo stato di gonfiore o di infiammazione:

  • allenare esclusivamente gli arti inferiori – così infatti si creerebbe un deposito di metaboliti nella zona senza migliorare la circolazione sanguigna. Per questo, è molto importante allenare anche la parte superiore del corpo, così da migliorare la muscolatura, la circolazione sanguigna e linfatica e bilanciare l’armonia della propria figura;
  • allenare gli arti inferiori ad altissime ripetizioni come 30, 50, 100, producendo grandi quantità di acido lattico e di metaboliti che vengono smaltiti più lentamente;
  • allenarsi troppo o troppo intensamente rispetto al proprio livello di attività fisica;
  • fare sempre e solo cardio - soprattutto se combinata ad una dieta molto restrittiva, l’attività cardio può comportare l’aumento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ritenzione idrica? Ecco come affrontarla

PerugiaToday è in caricamento