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Fai sport regolarmente o sei un "guerriero del fine settimana"? Ecco come è meglio allenarsi

Uno studio ha confrontato i risultati del fare pratica sportiva più frequente o concentrata nel week end sulla diminuzione dei rischi per la salute:ecco cosa è emerso

Uno stile di vita che si definisce sano include senza ombra di dubbio la pratica regolare di un'attività fisica, capace di portare benefici al corpo quanto alla mente.

Il movimento migliora l’umore e rende più energici e tonici, riducendo la pressione arteriosa, tiene bassi i livelli di glicemia e di colesterolo nel sangue, aiuta a prevenire le malattie metaboliche, neoplastiche e riduce il rischio di alcuni tipi di tumore.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda per i soggetti di età compresa tra 18 e 64 anni un'attività fisica di intensità moderata settimanale tra i150 e i 300 minuti, o 75-150 minuti di esercizio ad alta intensità in alternativa. Le ricerche individuano anche qual è il momento migliore della giornata per allenarsi, la frequenza con cui farlo e il tipo di intensità cui sottoporsi, ma chiaramente si tratta di fattori soggettivi e bisogna fare ulteriori approfondimenti per determinare come frequenza, intensità e durata dell'attività fisica possano essere combinati al meglio per massimizzare i benefici per la salute.

La frequenza dell'attività motoria

Nelle Linee guida sull’esercizio fisico, l'OMS indica la quantità ma non la frequenza dell'attività fisica da praticare, quindi per rientrare nei livelli di attività fisica raccomandati per settimana, si potrebbe scegliere in linea teorica tra due opzioni:

1) diluire in sessioni da 30 minuti di attività fisica di intensità moderata 5 volte settimana (o 75 minuti di attività fisica ad intensità vigorosa una volta alla settimana);

2) concentrare l’esercizio fisico in 1 o 2 giorni a settimana (coloro che praticano questo tipo di attività sono detti “guerrieri del fine settimana”).

Ma le due scelte sono davvero equivalenti? Diluire l'attività fisica in tre o più sessioni regolari durante la settimana apporta gli stessi benefici del praticare tutto l’esercizio fisico raccomandato in una o due sessioni durante il weekend?

La risposta ci arriva da un ampio studio internazionale, guidato da Mauricio dos Santos, ricercatore di fisiologia dell'esercizio presso l'Università Federale di San Paolo in Brasile. I risultati sono stato pubblicati su JAMA Internal Medicine .

Lo studio

Indipendentemente dall'adesione alle linee guida prevalenti sull'attività fisica, uno studio precedente aveva dimostrato che 1 o 2 sessioni a settimana di esericizio fisico possono bastare per ridurre i rischi di mortalità per tutte le cause, malattie cardiovascolari e cancro, ma al contrario non è chiaro se concentrare l'attività fisica raccomandata dall’OMS in 1 o 2 sessioni a settimana apporti gli stessi benefici dell’eseguire sessioni di attività fisica più frequenti, specialmente in termini di riduzione del rischio di mortalità.

Lo studio condotto da dos Santos e colleghi, che hanno analizzato e confrontato i dati sulla salute pubblica di oltre 350.000 persone negli Stati Uniti, raccolti attraverso il National Health Interview Survey (NHIS) tra il 1997 e il 2013, fornisce invece risposte sulla frequenza dell'esercizio fisico.

Praticare attività fisica nel weekend o distribuirla in più sessioni a settimana apporta gli stessi benefici

Dopo aver confrontato le informazioni relative ai partecipanti che hanno rispettato il livello raccomandato di attività fisica, da moderata a vigorosa, ogni settimana, hanno riscontrato pochissime differenze tra i “guerrieri del fine settimana” e coloro che si esercitavano più regolarmente, in termini di ridotto rischio di mortalità per tutte le cause, e in particolare per cancro o malattie cardiovascolari. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che i "guerrieri del fine settimana" e i partecipanti regolarmente attivi avevano una mortalità simile per tutte le cause e per causa specifica, suggerendo che quando si esegue la stessa quantità di attività fisica, distribuirla su più giorni o concentrarla in un minor numero di giorni potrebbe non influenzare gli effetti sulla mortalità.

“La cosa più importante, piuttosto che preoccuparsi di quanto o di quando dovresti allenarti, è assicurarti di cercare di raggiungere i livelli di attività raccomandati dall'OMS ogni settimana, - hanno dichiarato i ricercatori -, perché è allora che gli effetti benefici dell'esercizio possono essere visti più chiaramente”. Tra tutti i partecipanti allo studio, infatti, la probabilità statistica di morire per varie cause era generalmente significativamente inferiore se eseguivano i livelli di attività fisica raccomandati.

L’esercizio fisico allunga l'aspettativa di vita

I risultati di questo ampio studio confermano una volta di più che chi pratica attività fisica ogni settimana, sia che si tratti di “guerrieri del fine settimana” sia che si tratti di persone regolarmente attivi, ha un rischio di mortalità per tutte le cause e specifici per causa, più basso rispetto agli individui inattivi.

”Rispetto ai partecipanti fisicamente inattivi - hanno spiegato i ricercatori - i rapporti di rischio per la mortalità per tutte le cause erano 0,92 per i guerriero del fine settimana e 0,85 per i partecipanti regolarmente attivi. Mentre i risultati per la mortalità specifica per causa erano simili”.

Limiti e punti di forza dello studio

Va detto che i dati dell'indagine provengono da questionari auto-riferiti, che sono inclini a includere un certo livello di errore rispetto a misurazioni più oggettive (limiti dello studio), ma in ogni caso i risultati coinvolgono un'enorme coorte osservata per un lungo periodo (10 anni circa), caratteristica che conferisce grande solidità alle statistiche riportate. “In definitiva - hanno concluso i ricercatori -, i risultati confermano molto di ciò che già sapevamo: l'esercizio fisico fa bene e per molti di noi fare abbastanza può aiutarci a vivere più a lungo. Quindi, se sei a corto di tempo, cerca di trovarlo nei fine settimana praticare un buon allenamento o due".

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