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Acquatrekking, una disciplina per rilassarsi nella natura attraverso i corsi d'acqua

Una derivazione del classico escursionismo, questo sport si pratica lungo torrenti o corsi d'acqua ed è ideale nelle stagioni più calde

Nell'anno 2020, dove protagonista è stata la pandemia da Coronavirus, gli italiani hanno scoperto una nuova passione, il trekking. La pratica di questo sport è stata la più amata negli ultimi tempi, in risposta al lungo confinamento reso necessario per contenere il contagio. Esiste  però una variante di questa disciplina, ideale per chi ama l'acqua e perfetta per la bella stagione ormai alle porte: un'attività outdoor forse poco conosciuta ma in realtà molto praticata anche in Italia: si tratta dell'acquatrekking, perfetta da svolgere in ambienti naturali, da soli, o in piccoli gruppi. Insomma, una sorta di escursionismo nelle fosse, nei valloni, nei canyon, vicino e dentro l'acqua.

Le origini dell'acquatrekking

Le origini dell'acquatrekking sono molto curiose, potremmo definirla una pratica nata dalla classica escursione ma per caso o per semplice necessità. Gli escursionisti, infatti, durante i mesi più caldi per sopportare meglio la fatica data dalle temperature più alte, hanno cominciato a camminare dentro i letti dei torrenti scoprendo una nuova e piacevole passione trasformatasi poi in una vera e propria pratica. Ed è così che qualche anno fa, in Provenza, l'acquatrekking si è affermato come una nuova versione di trekking. In Italia la diffusione ha avuto inizio nel 2011 per iniziativa di un gruppo di escursionisti.

Dove fare acquatrekking

L'acquatrekking si può praticare anche lungo le coste, ma il contesto naturale più indicato è certamente quello dove abbondano torrenti, ideale per chi ama la natura. Inoltre, questa disciplina può essere praticata da tutti, anche da persone che non hanno una preparazione particolare.

Come leggiamo su gqitalia.it "fra le zone più gettonate ci sono, per le loro caratteristiche oro-idrografiche, il Parco nazionale del Pollino, a cavallo tra Basilicata e Calabria, la Tuscia laziale e la Sardegna dove uno dei siti d'elezione è il Rio San Gerolamo". Naturalmente non ci sono limiti per fare acquatrekking, laddove abbondino ruscelli e torrenti d'acqua, e sappiamo che in Italia sono tanti. L'importante è cercare di praticare l'attività con sicurezza e in luoghi che lo permettono. La raccomandazione, quindi, è quella di svolgere questo tipo di attività sempre in compagnia di guide esperte che conoscano bene il territorio, luoghi e percorsi, così da evitare rischi e pericoli degli itinerari nei pressi di valloni, laghi, torrenti e cascate.

Perché fa bene l'acquatrekking

L'escursionismo è un'attività motoria e sportiva che consiste nel camminare a scopo di studio o svago lungo percorsi poco agevoli che non possono essere percorsi con i mezzi di trasporto convenzionali (sentieri, sentieri a lunga percorrenza, ippovie ecc.); il termine trekking è derivato dalla lingua inglese, dal verbo inglese to trek, che significa appunto camminare lentamente o anche fare un lungo viaggio. In genere, l'escursionismo si svolge in montagna o comunque in un ambiente naturale, e può essere accompagnato da attività naturalistiche quali il bird watching, l'osservazione di specie botaniche o anche la visita di monumenti o fenomeni naturali posti lungo il percorso. 

Per chi lo pratica, inoltre, il trekking apporta numerosi benefici sia fisici che psicologici: è una modo di allenare le tensioni e lo stress quotidiano, favorisce i processi cerebrali, è salutare per l'apparato cardiocircolatorio, migliora la respirazione, tonifica la muscolatura.

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