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Giovedì, 23 Marzo 2023
Alimentazione

Quanto bene fa il pepe nero: alla scoperta di tutti i benefici di questa spezia

Le proprietà di questa spezia la rendono ideale per contrastare l'invecchiamento e alcuni tipi di cancro, combattere la depressione e migliorare la prestazione sessuale, ma i suoi “superpoteri” non finiscono qui

Le sue origini affondano nell’India di 4.000 anni fa, in particolare nella regione tropicale del Kerala: il pepe nero è reputato da sempre un vero toccasana per la salute. Infatti le bacche essiccate della pianta Piper nigrum, ridotte in polvere dopo la macinazione, sono da sempre utilizzate nella medicina tradizionale indiana (Ayurvedica) come cura per i malanni influenzali. Oltre a ciò, questa spezia viene utilizzata sin dall'antichità anche dalla medicina tradizionale cinese per il trattamento dell’epilessia.

A confermare i tanti benefici del pepe nero è anche la scienza moderna. Alcuni ricercatori hanno scoperto nel pepe nero un alcaloide, la piperina, una sostanza chimica che gli conferisce il sapore pungente svolgendo anche un’azione termogenica (cioè converte il cibo in energia) per questo motivo per cui la piperina è componente fondamentale di molti prodotti dimagranti in vendita sul mercato. Ma ci sono altre straordinarie proprietà del pepe nero. Vediamo allora quanto i ricercatori hanno scoperto fino ad oggi riguardo i benefici e le proprietà dei questa spezia prodigiosa.

Brucia i grassi

Diverse indagini scientifiche hanno dimostrato che la piperina combatte l’obesità. La sua azione infatti incrementa l’attività metabolica dell’organismo e induce a bruciare i grassi. In particolare uno studio indiano, pubblicato su Nutrition and Metabolism, ha confermato che quando introduciamo nella dieta la piperina,registriamo un aumento della massa magra, della densità e della concentrazione minerale ossea, a fronte di ridotti livelli di glucosio nel sangue, portando a una drastica riduzione dell’obesità.

Contrasta i radicali liberi

Lo stress ossidativo è quella condizione che porta alterazioni nei tessuti e nelle cellule dell'organismo comportando l’invecchiamento cellulare. I principali responsabili dello stress ossidativo sono i radicali liberi o ROS (Reactive Oxygen Species), molecole di scarto, altamente reattive, che si generano continuamente nel nostro organismo come sottoprodotti dei naturali processi di respirazione cellulare. Il loro aumento nel corpo può essere determinato dai cattivi stili di vita (fumo, poca attività fisica) e una scorretta alimentazione (abuso di alcol, eccesso di grassi animali). Un eccesso di queste molecole può danneggiare le cellule, facendo invecchiare più velocemente le persone, comportando una serie di problemi di salute come malattie cardiovascolari, cancro, artrite, asma e diabete.

A tal proposito uno studio di laboratorio ha dimostrato che la piperina riesce a contrastare la formazione di radicali liberi. I ricercatori hanno indagato gli effetti del pepe nero sui topi, scoprendo che una dieta ricca di grassi integrata con pepe nero o piperina limita significativamente i danni prodotti dai radicali liberi rispetto a una dieta ricca di grassi, senza questa spezia.

E’ un potente antinfiammatorio

Come già sapevano le antiche popolazioni indiane e cinesi, la piperina ha anche un potere antinfiammatorio. L'infiammazione cronica può generare una serie di malattie, tra cui quelle autoimmuni, come l'artrite reumatoide. Anche in questo caso, studi sugli animali hanno dimostrato che la piperina riduce l' infiammazione e il dolore nei ratti con artrite. Pertanto, la piperina dovrebbe essere ulteriormente studiata per quanto riguarda l'uso come farmaco o come integratore alimentare per il trattamento dell'artrite.

Abbinata ad alcune sostanza ne migliora l’assorbimento

Il pepe nero può anche aiutare il corpo ad assorbire meglio alcune sostanze benefiche come il resveratrolo, la curcumina e il beta-carotene. Il resveratrolo è una sostanza con capacità antiossidanti e antinfiammatorie, che si trova nell'uva, nel succo d'uva, nel vino, nelle arachidi, nel cacao e in varie specie di mirtillo. Secondo numerosi studi protegge da malattie cardiache, cancro, Alzheimer e diabete, inoltre la sua capacità antiossidante aiuta la protezione delle cellule dai danni causati dai radicali liberi, ritardando così l'invecchiamento della pelle. ll resveratrolo, però, non viene assorbito bene dal corpo in quanto le molecole che lo compongono tendono a rompersi prima che possa giungere il sangue. Un problema che può risolversi se lo si assume con il pepe nero, perché questa spezia ne aumenta la sua “biodisponibilità”, ovvero ne rende disponibile una parte maggiore per l'utilizzo da parte del corpo.

Il pepe nero può anche migliorare l'assorbimento della curcumina, il principio attivo di un’altra popolare spezia: la curcuma. Alcuni ricercatori hanno scoperto che consumare 20 mg di piperina con 2 g di curcumina migliora la disponibilità di quest'ultima nell'organismo del 2.000%. Altri studi hanno dimostrato che il pepe nero può migliorare anche l’assorbimento del beta-carotene, una sostanza antiossidante che combatte il danno cellulare contenuta in grosse quantità nella verdura e nella frutta. I ricercatori ha scoperto che consumando 15 mg di beta-carotene con 5 mg di piperina accresce notevolmente i livelli ematici di beta-carotene rispetto a quando quest'ultimo viene assunto da solo.

Piperina e cancro

Il pepe nero apporta anche importanti proprietà antitumorali. Studi in vitro e in vivo hanno scoperto che la piperina riduce la riproduzione delle cellule tumorali della mammella, della prostata e del colon, e contrasta il proliferare delle cellule tumorali. In particolare, i ricercatori hanno confrontato gli effetti di 55 tipi di spezie diverse e scoperto che la piperina era la più efficace nel potenziare l'efficacia della terapia basata su TRAIL (microvescicole o linfociti T) per il cancro al seno triplo negativo, il tipo più aggressivo di cancro alla mammella. Non solo, la ricerca ha scoperto anche che la piperina ha effetti promettenti nel ridurre al minimo la resistenza multifarmaco nelle cellule tumorali, che potenzialmente riduce l'efficacia della chemioterapia.

Combatte la depressione e aumenta la prestazione sessuale

Molti studi hanno dimostrato infine che il pepe nero stimola la produzione di endorfine nel cervello e agisce come una sorta di antidepressivo naturale. Oltre a ciò, questa spezia è annoverata anche tra gli alimenti afrodisiaci: grazie alle sue proprietà vasodilatatori, che lo accomunano al peperoncino, apporta benefici alla disfunzione erettile e all’impotenza migliorando la prestazione sessuale.

Il pepe nero sì ma con cautela

La gran parte degli studi menzionati sono stati condotti su colture cellulari o animali, ed è bene sapere che non sempre questo tipo di esperimenti si "traduce" per gli esseri umani. Tuttavia, è certo che l'aggiunta di qualche macinata di pepe alla dieta non può che far bene. L’importante è consumarlo con moderazione, soprattutto se si soffre di ipertensione, di ulcera, gastrite o di emorroidi, poichè il pepe nero è irritante soprattutto per le mucose.

Detto questo, in cucina si presta alle più svariate combinazioni: è possibile consumarlo sotto forma di polvere, macinato grossolanamente o intero, aggiungendolo a piatti di carne, pesce, formaggio, verdure ma anche abbinarlo con successo a frutta secca e persino al cioccolato.

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