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I clown dal naso rosso hanno portato il sorriso fra i bambini della Tanzania

L’organizzazione di volontariato "Viviamo in positivo Perugia" pratica la Clownterapia negli ospedali perugini. Seguiamo l’insegnamento di Patch Adams: "Noi non curiamo le malattie, però curiamo l’anima"

All’ingresso dell’ospedale Gesundheit! Institute, fondato nel 1972 dal dottor Patch Adams, si legge: “Per noi guarire non è solo prescrivere medicine e terapie ma lavorare insieme condividendo tutto in uno spirito di gioia e cooperazione. La salute si basa sulla felicità, dall'abbracciarsi e fare il pagliaccio al trovare la gioia nella famiglia e negli amici, la soddisfazione nel lavoro e l'estasi nella natura delle arti”. 
Patch Adams per molti è uno stravagante dottore con le sembianze di Robin Williams nell’omonimo film del 1998, per i volontari di Viviamo in positivo Perugia è lo spirito guida della loro missione.

Raffaele Carelli, del direttivo dell’organizzazione di volontariato VIP Perugia, spiega che nel gruppo si lasciano ispirare dalle parole del dottore che ha reso famosa la Clownterapia in tutto il mondo: “Noi non curiamo le malattie però curiamo l’anima”.
Ogni domenica pomeriggio i volontari, con tanto di naso rosso, si recano all’Ospedale Silvestrini nel reparto di pediatria e oncoematologia pediatrica per portare un po’ di gioia nell’animo di bambini e genitori. 

Oltre al Silvestrini gli allegri clown si recano una volta al mese al residence Chianelli, all’Ospedale Branca di Gubbio e in altre RSA della provincia di Perugia. Come spiega Carelli: “La nostra casa madre è Vip Italia e anche se siamo una realtà autonoma e indipendenti seguiamo la struttura e le indicazioni della federazione che coordina le associazioni Vip sparse per l’Italia”. 
I volontari sono 150 e ognuno di loro, oltre al nome ricevuto alla nascita, ha scelto per sé un nome da clown. Carelli ad esempio è conosciuto da tutti i bambini come Fanta e quando è con loro non esiste nessun Raffaele. 

Dal 25 giugno all’1 luglio 2023, i volontari Sonia Pifferi, Lucia Taragoni, Rita Alfonsi, Carmen Mezzasoma insieme a Carelli, sono stati in Tanzania per portare il sorriso ai bambini dell’Ospedale Ikonda. Hanno lasciato a casa i nomi, come li definisce Carelli, da “Babbani” per portare in Africa orientale i nomi da clown, Sonia è in realtà Ciambella, Lucia è Ciuldighina, come sappiamo Raffaele è Fanta, Rita è Tirabucio e Carmen è Zampa.  

Qui sono stati accolti non solo dai bambini ma da un villaggio intero, l’ospedale si trova sugli altopiani della Tanzania meridionale ed è gestito fin dagli anni ‘60 ai Missionari della Consolata di Torino. Carelli racconta: "Abbiamo regalato i nasi rossi non solo ai bambini ma a tutti quanti e non c’era una sola persona che non era felice di indossarlo. Abbiamo allestito diverse attività e organizzato una festa, ci dovevano essere solo 80 bambini ma con il passaparola sono poi diventati 220, un’esperienza davvero molto bella”. 

Il volontario ha spiegato che quando tornavano in ospedale le emozioni erano fortissime: “In Tanzania ci siamo sentiti accolti e ci hanno chiesto di ritornare per periodi più lunghi e per più volte all'anno. L’obiettivo finale potrebbe essere quello di formare del personale per essere autonomi. Abbiamo piantato un seme e ora sta germogliando” conclude Carelli.

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