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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Città di Castello

Viadotto E45, i sindaci fanno quadrato: le Regioni anticipino i risarcimenti del Governo

Incontro a Pieve Santo Stefano con i primi cittadini dei Comuni interessati dalla chiusura del Puleto disposto dalla Procura di Arezzo

Dalle Regioni le anticipazioni dei "ristori" economici per i territori inevitabilmente danneggiati dal sequestro del viadotto della E45. E' una delle ipotesi emerse nel corso dell'incontro che si è tenuto oggi pomeriggio presso  il Comune di Pieve Santo Stefano tra i sindaci della Toscana, Umbria ed Emilia Romagna, con il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

Hanno aperto i lavori il sindaco di Pieve Santo Stefano Albano Bragagni, il collega di Sansepolcro Mauro Cornioli, quello di Bagno di Romagna Marco Baccini e di Città di Castello Luciano Bacchetta presentando lo stato della situazione attuale e le prospettive delle decisioni della Procura.

In particolare, sono state rappresentate le gravissime difficoltà economiche di tutto il territorio rappresentato in seguito alla chiusura del viadotto Puleto della E45, disposto dalla Procura della Repubblca di Arezzo, in relazione alle quali con il presidente è stato condiviso di avviare le azioni necessarie per procedere con un’anticipazione dei ristori economici di cui dovrà farsi carico il Governo, per il quale verrà avviata la procedura di monitoraggio propedeutica alla richiesta dei danni. 
Sono intervenute anche le rappresentanze delle associazioni di categoria, che hanno rafforzato le difficoltà attuali di imprese e lavoratori, stimolando la necessità di giungere il prima possibile alla piena ripetuta della viabilità anche al traffico pesante. 

Il presidente Rossi ha garantito l’impegno della Regione a stanziare risorse e gestire la procedura di riconoscimento dei primi contributi. I sindaci poi l’occasione si sono appellati e hanno stimolato l’unità delle comunità e territori per affrontare insieme questa situazione. Le varie comunità - hanno fatto notare i sindaci - "hanno una storia che si intreccia e trova radici lontane, abbiamo caratteri di montagna del tutto simili, e ora stiamo condividendo un dramma identico. Per questo dobbiamo unirci ed essere coesi per uscire il prima possibile da questo incubo. Uniti senza distinzioni. E le Istituzioni hanno bisogno di sapere che le comunità li sostengono unite per poter elevare la voce e difendere i diritti, gli interessi e il futuro dei propri cittadini, imprese, famiglie, lavoratori e studenti". 

Sindaci e cittadini si sono dati appuntamento alla manifestazione del prossimo sabato,  alle 11.30, ai Canili per sollevare ancora l’attenzione sul problema e, se il silenzio continuerà, sarà l’inizio di una battaglia insieme.

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