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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Si disarma la zona più fotografata dell’acropoli. Passetto del Monmaggiore, Palazzo Abrugiato, Casa torre di via Fratti

Dopo gli interventi di pulizia delle facciate, si disarma la zona più fotografata dell’acropoli. Passetto del Monmaggiore, Palazzo Abrugiato, Casa torre di via Fratti, Chiesa di San Luigi, zona Maestà delle Volte.

È uno straordinario concentrato di memorie cittadine e, non a caso, uno dei luoghi più amati e ammirati della Vetusta.

Si smontano le impalcature lungo via Maestà delle Volte e segnatamente quelle del palazzo vescovile sul lato di via Fratti. Resta da ripulire una modesta porzione di muratura. Ma, assicurano gli addetti, verrà effettuata con l’ausilio di un semplice trabattello mobile. In modo da assicurare la completa visibilità del palazzo in occasione delle prossime festività pasquali.

Rimosso il nerofumo che caratterizzava la facciata del Vescovado lungo la Maestà. Contrariamente a quanto comunemente si crede, non si trattava del semplice smog, ma del fumo della combustione del Palazzo del Podestà, che i perugini chiamarono Palazzo Abrugiato (1534). Lo dimostrano le pietre non solo annerite, ma cotte dal calore. Si notano ancora i marcapiani e residui di colonne all’interno.

Come racconta Ariodante Fabretti nelle sue Cronache, le fiamme furono spente utilizzando il vino delle cantine dei canonici, site nella strada omonima. Informazione brillantemente ripresa dal nostro Sergio Ragni nel suo bel volume “Malacucina” che tanto piacque a Dario Fo.

In quell’angolo è assai ammirato anche il Passetto del Monmaggiore, che univa la Fortezza di Porta Sole al Palazzo dei Priori e di cui resta il delizioso archetto in travertino e pietra rosa.

E poi lo slargo di via Ritorta e Cantinone. Un vicolo sbilenco che collega la zona con via dei Priori.

E come non ricordare la casa-torre all’inizio di via Fratti? La strada musicale per eccellenza, sede del conservatorio e in adiacenza all’Oratorio-Auditorium di Santa Cecilia e alla chiesa di San Filippo Neri, dove riposano le spoglie mortali dell’‘evirato cantore’ Baldassarre Ferri.

E poi la ex chiesa di San Luigi, in Maestà delle Volte, alla cui facciata lavorò Agostino di Duccio, poi Bino Sozi, oggi negozio Niba, con la cupola affrescata dal Pomarancio e la Sinopia (disegno preparatorio) della Madonna con Bambino, poi pittura murale in via delle Volte e distaccata (oggi in Vescovado). In questa chiesa i priori giuravano di adempiere con fedeltà ai propri obblighi di governo.

Insomma: in quei pochi metri quadri ci sono secoli di storia. Ed è bello che si possa tornare a vedere tutto in unico colpo d’occhio. Per gli occhi delle digitali… e degli umani.

Passetto del Monmaggiore, Palazzo Abrugiato, Casa torre di via Fratti, via le impalcature

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