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PERSONAGGI Mostra postuma di Lucio Manna. Al civico 77 di via dei Priori: "Lo zoo senza gabbie" dell'artista perugino

“Uno zoo senza gabbie, bizzarro e libero. Ognuno ci potrà scrivere sopra la sua filastrocca, come ognuno ha il suo ricordo di Lucio”

Mostra postuma di Lucio Manna. Un Atlante zoologico così non s’era mai visto. Al civico 77 di via dei Priori, dal 20 novembre (ore 17:00) fino al 5 dicembre. A ricordare la persona e il talento del grande Lucio, grafico-creativo e gentiluomo, ha pensato l’Associazione Priori di Antonietta Taticchi, col patrocinio del Comune di Perugia. E col contributo determinante del figlio Gianluca. Una mostra zoomorfico-fantastica dal titolo “Lo strano Atlante delle creature mai viste. Lo zoo senza gabbie di Lucio Manna”. Un artista e un uomo che portano nel cuore e nella mente quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e amarlo. Fra essi, l’amica e collega Laura Tamagnini. E anche l’Inviato Cittadino che seguì i percorsi creativi del grande Lucio.

L’Associazione si è fatta carico di organizzare questa mostra per rendere omaggio ad un artista così poetico, ironico e pungente, che abitava, appunto, in Via dei Priori. E che tanto ha collaborato con locandine, disegni, accorte provocazioni. Ricordiamo il Natale 2013 i suoi Pinguini luminosi, tratti dal progetto «Sogno d’Artista». Lucio, negli anni in cui vergava verbali in Consiglio Regionale, ammazzava la noia – e teneva svegli mano e mente – effigiando “sub specie” di bestiario, persone e personaggi. I quali, da ‘grandi’ diventavano oggetto di amichevole derisione.

“I suoi animali in mostra” - scrive il figlio Gianluca nel catalogo - narrano storie ironiche, barzellette spinte, battute fulminanti, a volte anche episodi grotteschi o dark. Ma soprattutto, si portano appresso una curiosità per le forme più strane che la natura ha saputo creare, e dimostrano un candore da bambino nel rappresentarle”. “Uno zoo – aggiunge il figlio – senza gabbie, bizzarro e libero. Ognuno ci potrà scrivere sopra la sua filastrocca, come ognuno ha il suo ricordo di Lucio”.

Lucio mi fece personalmente dono di sue opere uniche che conservo con cura e affetto. Animali, pere, generali, foche e trichechi, una faccina bicolore, una penna fatta di migliaia di tratti di pennarello nero, in occasione di un mio scritto che gli era molto piaciuto. L’ho ceduta a mia figlia Sara perché raccolga il testimone di un’amicizia che ha contato molto e che vivrà con me. Finché vita ci sarà.

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