Il grande cuore realizzato (con caduta) da Italo, autonominatosi custode della piaggia di San Fortunato
Il tuderte, perugino d’adozione, mostra orgoglioso il suo manufatto e dice: "Aspettate di vedere quando la vite avrà messo le foglie"
Il grande cuore realizzato da Italo (con caduta), autonominatosi custode della piaggia di San Fortunato.
Ne abbiamo parlato più volte: è un personaggio divergente e non senza problemi. Ma i perugini gli vogliono bene e non gli negano un sorriso quando passa con improbabili mezzi di trasporto, autocostruiti, seguito dal fido Francesco, l’unico esemplare di razza canina con nome umano e capacità di leggere l’orologio.
Fra le tante disavventure, a Italo ne è capitata una di recente. È frutto di un’idea generosa: quella di realizzare un cuore sulla cinta muraria etrusca, all’altezza del curvone di via Bartolo. Così, utilizzando un tralcio di vite (da lui stesso piantata) lungo una ventina di metri, lo ha legato alla parete dandogli forma di cuore.
Me ne aveva parlato tempo fa, descrivendomi la bellezza della sua opera non appena fosse cresciuto il fogliame. Per realizzare il suo proposito, Italo (che ha una deambulazione difficoltosa a causa dei postumi di un incidente sul lavoro) è dovuto salire su una scala malferma. Da qui la caduta a precipizio lungo la piaggia con rotolamenti e ferite. Ha rischiato di essere travolto da mezzi in discesa. Lo hanno raccolto in quattro e chiamato l’assistenza. Qualche medicazione al gomito e poco più. Dice Italo: meno male avevo il cappotto, che ha attutito l’effetto dello strisciare gli arti sull’asfalto e il selciato.
Ora il tuderte, perugino d’adozione, mostra orgoglioso il suo manufatto e dice: “Aspettate di vedere quando la vite avrà messo le foglie”.