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I cent'anni della Stranieri nel libro dei relatori illustri in mostra all'Augusta

Il 'Libro d’onore' della prestigiosa Istituzione, ora esposto per la prima volta al pubblico nella mostra ‘Dante a Porta Sole’, presso la Biblioteca Comunale di Perugia

Cento anni fa nasceva, a Perugia, l’Università Italiana per Stranieri, fucina della diffusione della nostra cultura nel mondo.

Ne parliamo col professor Carlo Pulsoni, coordinatore della rivista di cultura “Insula Europea”

La Stranieri nasce su iniziativa dell’avvocato Astorre Lupattelli, vero? Quali i passaggi?

“L’Istituzione culturale, dedita alla diffusione della cultura italiana nel mondo, nel giro di pochi anni si sarebbe trasformata, previa approvazione del Governo Mussolini e del Parlamento, in Regia Università per Stranieri”.

Quale la novità emersa in occasione del centenario?

“In coincidenza con questo anniversario il ritrovamento, in una biblioteca privata, del ‘Libro d’onore’ della prestigiosa Istituzione, ora esposto per la prima volta al pubblico nella mostra ‘Dante a Porta Sole’, presso la Biblioteca Comunale Augusta di Perugia”.

Di cosa si tratta?

“Si tratta del libro che accompagna i Corsi di cultura superiore a partire dal 1927”.

Cosa contiene?

“Al suo interno troviamo le firme dei conferenzieri o degli ospiti illustri dell’Istituzione fino al 1942”.

Le firme sono precedute da una pagina a stampa, cosa c’è scritto?

“Si dà conto della nascita dell’Ateneo e della sua missione, ricostruendone sommariamente la vicenda: «La regia Università italiana per stranieri è stata creata dal governo nazionale con legge 29 ottobre 1925 e con regio decreto 25 Marzo 1926 n. 680 per diffondere la maggiore e migliore conoscenza dell’Italia in tutte le sue manifestazioni passate e presenti – lingua, letteratura, arte, storia, costumi, istituzioni politiche, culturali, industriali e patriottiche -. Le lezioni sono tenute dai più illustri docenti delle Università in Italia. Ai corsi di alta cultura si aggiungono corsi di lingua e di letteratura che permettono agli stranieri di ottenere, previo esame, l’attestato di conoscenza della lingua italiana e anche il diploma di abilitazione all’insegnamento della lingua italiana all’estero»”.

Quali le firme illustri?

“La prima firma del Libro, datata 3 luglio 1927, si deve a Pietro Fedele, all’epoca Ministro della Pubblica Istruzione, il quale a mo’ di saluto scrive: «Fra le Istituzioni di cultura che, auspice S.E. Benito Mussolini, ha creato, la R. Università italiana per stranieri mi è particolarmente cara, non per ragioni personali o per i particolari ricordi di affetto che mi legano a questa città, ma per la profonda percezione che l’Università per stranieri risponde egregiamente agli intenti di alta cultura per i quali fu istituita, ed insieme all’interesse della nazione». Parole di elogio convinto”.

Qualche altro nome significativo?

“Nelle pagine successive si hanno oltre 170 firme dei più importanti docenti, scienziati, prelati e artisti non solo italiani, tra i quali mi limito a menzionare in ordine cronologico: Bartolomeo Nogara, Giulio Buonamici, Lionello Venturi, Umberto Nobile, Pietro Tacchi Venturi, Guglielmo Marconi, Gino Arias, Arrigo Solmi, Luigi Federzoni, Agostino Gemelli, Pio Emanuelli, Romano Guarnieri, Vittorio Rossi, Giulio Quirino Giglioli, Filippo Tommaso Marinetti, Ettore Lo Gatto, Luigi Devoto, Giulio Natali, Luigi Sorrento, Luigi Pietrobono, Giovanni Gentile, Giacomo Devoto, Giuseppe Antonio Borgese, Giuseppe Prezzolini, Romeo Gallenga, Giulio Bertoni, Manfredi Porena, Bruno Migliorini, Alessandro Pavolini, Massimo Pallottino, Giovanni Galbiati, Guido Manacorda, Antonino Pagliaro”.

Nomi di rango! E dopo il 1940?

“Con lo scoppio della guerra, si riduce ovviamente il numero degli ospiti: l’ultima firma si deve a Carlo Alberto Biggini, all’epoca Rettore dell’Università di Pisa, e risale con ogni verosimiglianza al novembre del 1942”.

C’è qualche dedica particolare?

“Nel vasto novero delle dediche che precedono le firme, merita di essere ricordata, per la sua originalità, il testo di Marinetti: «Gloria alla Università Italiana per Stranieri che serve umilmente la grande causa dell’orgoglio italiano! Marinetti Futurista».

Qualcosa in versi?

“Di sicuro interesse quello in versi di Natali, del 23 luglio 1929: «Fra il Tebro e l’Arno, ov’è più sacra Italia, / siedi Perugia; a la tua forza grave, / la tua grazia soave, / che suscita e che ammalia, / chiama nel tuo novello inclito Studio / da lor plaghe remote i pellegrini / de l’ideale, e li fa cittadini / di nostra patria grande. / Per te, da te, d’Italia, / la rinnovata gloria si spande». Versi ispirati”.

C’è anche un intellettuale nato (come lui dice) “per caso” a Perugia in via Ventosa, vero?

“Sì. Giuseppe Prezzolini, nel 24 Luglio 1931, scrive: «Io, che sono uno spirito critico, ho provato, visitando l’università per gli stranieri in Perugia, la grandissima gioia di non aver nulla ‘da criticare’. Non si poteva far meglio per rispondere al bisogno, che dopo un paio di secoli riprende gli studenti di tutto il mondo, di recarti in paesi stranieri per perfezionare la loro educazione, dico stranieri: ma a chi è straniera l’Italia? Non si poteva far meglio; con quanto gusto artistico, con quanta abilità amministrativa, Astorre Lupattelli, il ‘genius loci’, ha saputo creare, perfezionare, e con quanta industre, preveggente e felice intuizione egli si accinse ad ingrandire! Son stato sempre lieto d’aver avuto i natali, sia pur per caso, in questa bella città, ma da quando ho conosciuto il Lupattelli, e la “sua” Università, me ne sento anche orgoglioso».

Insomma, un peana alla mission della Stranieri!

“Bastano queste poche indicazioni per comprendere quanto, nell’epoca in questione, questa Istituzione abbia contribuito alla diffusione della cultura italiana nel mondo, grazie soprattutto alla capacità del rettore Lupattelli nell’invitare i più importanti protagonisti e intellettuali del periodo”.

Già, Lupattelli, amato-odiato da tanta retorica antifascista!

“Non trovo parole più adeguate nel chiudere questa segnalazione, se non quelle della dedica vergata da Giovanni Gentile il 7 giugno 1930: «Onore ad Astorre Lupattelli! Questa sua Università dimostra quel che può fare con pochi mezzi la fede, l’intelligenza, il patriottismo di un uomo innamorato di una nobile idea. Questa Università accrescerà la simpatia degli stranieri per l’Italia non soltanto per gli studi che essi verranno a farvi della nostra arte, del nostro pensiero e della nostra storia, non soltanto per l’ospitale accoglienza che essi vi troveranno, ma anche per la conoscenza che vi faranno di un uomo come Astorre Lupattelli, che con tanta tenacia di pensieri e d’opere sa vivere disinteressatamente per un’idea. Ad multos annos!»

Ci uniamo all’augurio per la nostra centenaria Istituzione, nella fondata speranza che saprà risollevarsi dalla situazione critica che l’ha vista al centro dell’attenzione per motivi poco commendevoli.

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