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Coronavirus, l'Università di Perugia riparte anche in presenza: “Scaricate Immuni”

L'appello del Pro-Rettore: “Con la collaborazione di tutti possiamo far funzionare il sistema”. Lezioni, esami, lauree e tirocini in modalità mista: il progetto di sicurezza dell'Unipg

“Faccio appello al senso civico dell'intera comunità universitaria. Scaricate Immuni, con la collaborazione di tutti possiamo far funzionare il sistema e convivere con il virus ottenendo il massimo vantaggio per noi”. Il Pro-Rettore dell'Università degli Studi di Perugia, Fausto Elisei, stila il punto del nuovo anno accademico durante l'emergenza coronavirus. Modalità mista, questa la parola d'ordine. E tra circa un mese la governance di Palazzo Murena riverificherà la situazione.

I Dipartimenti di Ingegneria e Veterinaria hanno cominciato per primi. “Abbiamo dotato tutte le aule dell'ateneo della strumentazione necessaria. I docenti – spiega – fanno lezione contemporaneamente agli studenti in aula e quelli collegati online”.

Gli studenti, sottolinea il Pro-Rettore, possono scegliere: “Chi è già immatricolato, accedendo alla segreteria online, può scegliere quale modalità adottare: online o in presenza, fermo restando che l'università garantisce il cento per cento della didattica a distanza, compresi esami di profitto, tirocini ed esami di laurea”. E ancora: “Al momento più di 10mila studenti hanno fatto questa scelta. Metà ha optato per la presenza in aula, metà per l'online. La scelta è assolutamente dinamica e lo studente può cambiare modalità quando vuole”.

Ma come funziona la presenza in aula? “Sulla base della scelta dello studente – prosegue Elisei – noi andiamo a individuare la capienza delle aule per rispettare tutte le normative di sicurezza. Ad ogni studente verrà assegnato un posto in aula per tutta la settimana. Se gli studenti che fanno richiesta sono superiori alla capienza faremo dei turni su base settimanale per garantire a tutti la possibilità di partecipare alle lezioni”.

Per chi non si è ancora iscritto “l'università mette comunque a disposizione un indirizzo di posta elettronica e le credenziali per seguire da subito le lezioni online”.

E si arriva ad Immuni. Anzi, meglio: a ImmUnipg. Il “valore aggiunto”, spiega Elisei, “messo in campo per garantire la sicurezza degli studenti e del personale”. E ancora: “Stiamo stimolando la partecipazione di tutta la comunità universitaria alla sperimentazione, basata sulla app Immuni. Funzionerà se almeno 80% delle persone la utilizzerà correttamente. Abbiamo individuato una procedura riservata che permette a chi dovesse avere una segnalazione da Immuni di avere un percorso preferenziale che garantisce un tampone e un test veloce basato sulla saliva”.

Il Pro-Rettore sottolinea che “così facendo raccoglieremo informazioni e aiuteremo la comunità a trovare nuove metodologie a basso costo”. La procedura “è molto celere e vengono garantiti il tampone e l'analisi in doppio”. Un esperimento “che serve anche a testare Immuni, visto che ad oggi solo il 10% degli italiani l'ha scaricata”.

Per quanto riguarda le biblioteche, invece, “sono fruibili su prenotazione. C'è il servizio di prestito dei libri e di consultazione veloce”. Per le aule studio, invece, ci sarà ancora da aspettare: “Qui la situazione è delicata. In spazi dove non c'è il controllo delle presenze è difficile. Sperimentiamo ImmUnipg anche per questo: può aiutare nella gestione di spazi come questi”.

Conclusione con il ritorno al principio: “Il surplus di sicurezza c'è con la collaborazione di tutti. Scaricate Immuni. Dobbiamo mettere in piede un sistema che ci permetta di convivere con il virus con il minimo disagio possibile”.

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