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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Università di Perugia, prestigiosa nomina per il professor Barchi

E' stato eletto Socio Corrispondente dell'Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo

Massimiliano Rinaldo Barchi, professore dell’Università degli Studi di Perugia, è stato eletto Socio Corrispondente dell'Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, nella Classe delle Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali (Cat. IV Geoscienze - Geologia, Paleontologia e applicazioni). 

La nomina è stata comunicata al docente perugino dal Presidente dell’Accademia, il professor Roberto Antonelli, il quale ha anche annunciato al professor Barchi che la consegna del distintivo di Socio avverrà in occasione della cerimonia di apertura dell'anno accademico dei Lincei 2022-2023, in programma il prossimo 11 novembre. 

"La prestigiosa nomina del professor Barchi  - sottolinea il rettore, Maurizio Oliviero - rappresenta motivo di vanto e di orgoglio per l’intera comunità dell’Università degli Studi di Perugia. A lui giungano le congratulazioni mie personali e dell’Ateneo".

"Si tratta di un riconoscimento di grande prestigio, che premia l’attività didattica e scientifica del professor Barchi, Ordinario di Geologia nel Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Ateneo perugino presso cui, da quasi 40 anni, svolge attività di ricerca nel campo della Geologia strutturale e della tettonica - spiega una nota dell'Unipg - . I suoi primi studi hanno riguardato l’analisi strutturale e la costruzione di sezioni geologiche bilanciate attraverso l’Appennino umbro-marchigiano.  A partire dal 1988, dopo un soggiorno di ricerca presso la Rice University (Huston, Texas), si è concentrato sull’interpretazione geologica dei profili sismici a riflessione e sulla integrazione dei dati geofisici con i dati geologici di superficie e di sottosuolo, applicata a vari casi di studio, in Italia e nel mondo.  Ha svolto, inoltre, una intensa attività nel campo della cartografia geologica, prima come rilevatore e successivamente come supervisore e coordinatore di progetti regionali e nazionali (CARG).  Dopo il terremoto umbro-marchigiano del 1997-98, si è occupato principalmente di geologia dei terremoti e di sismotettonica nell’Appennino centrale e in altri settori dell’Appennino. È stato responsabile di numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali, relatore di oltre 100 tesi di laurea e 20 di dottorato, contribuendo alla formazione di un nutrito gruppo di brillanti giovani scienziati nei settori della geofisica e della geologia strutturale". 

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