rotate-mobile
Attualità

Università di Perugia, il test unico in Italia per la gravidanza dei ruminanti

L'Università degli Studi di Perugia e il Dipartimento di Medicina Veterinaria hanno un'unicità a livello nazionale: il laboratorio di dosaggi radioimmunologici. Ecco come funziona

Un piccolo prelievo di sangue, qualche ora per gli esami di laboratori e la diagnosi di gravidanza del ruminante – grande o piccolo che sia - è fatta.
L'Università degli Studi di Perugia e il Dipartimento di Medicina Veterinaria hanno un'unicità a livello nazionale: il laboratorio di dosaggi radioimmunologici. Ovvero, spiega la ricercatrice Olimpia Barbato che ha perfezionato il 'metodo' insieme al team dell'Università di Liegi, “l'unica realtà italiana in cui è possibile effettuare il dosaggio delle glicoproteine associate alla gestazione mettendo a disposizione dei medici veterinari e degli allevatori un metodo originale e altamente specifico per la diagnosi precoce dello stato gravidico nei ruminanti e del benessere fetale”. E il dosaggio ha ricadute pratiche nel mondo dell'allevamento, perché “fornisce ad allevatori e veterinari un validissimo aiuto nel management riproduttivo aziendale, aumentandone la performance”.

Spiega la dottoressa Barbato: “Uno dei vantaggi di questa metodica è anche quello di rendere tale diagnosi assolutamente accessibile in virtù dei bassi costi dell’analisi e della facilità di prelievo ed invio dei campioni”. Per bassi costi si intende “tre euro” a diagnosi. Ecco come funziona: “E’ sufficiente - sottolinea la Barbato - una modesta quantità di sangue che può essere inviato, con spese di spedizione a carico del laboratorio, senza bisogno di essere preventivamente trattato o congelato”. E ancora: “Il risultato viene poi assicurato entro 24-36 ore dall’arrivo del campione in laboratorio”. Nella vacca e nella bufala, prosegue la professoressa Barbato, “la diagnosi può essere realizzata già a partire dal 28esimo giorno di gestazione. Questo termine è ancora più corto nella pecora (18esimo giorno) e nella capra (22esimo giorno). Il metodo è applicabile anche nei ruminanti selvatici a partire dal 30esimo giorno di gestazione”.

E non è finita qui: “Il dosaggio delle glicoproteine associate alla gestazione permette di andare ancora più lontano di una semplice diagnosi di gravidanza”, sottolinea la professoressa Barbato. Il perché è questo: “A partire dal momento in cui si conosce la data della fecondazione (naturale o artificiale) - prosegue la ricercatrice del Dipartimento di Medicina Veterinaria - è possibile verificare se la concentrazione delle glicoproteine associate alla gestazione misurata si trovi nella forchetta dei valori normalmente attesi per quel momento della gestazione e dunque essere certi che essa evolva normalmente”. Di più: “Nei casi in cui non si conosca la data del concepimento, il dosaggio della PAG consente di sapere se la femmina si trova all’inizio, a metà o alla fine della gestazione. Infine – conclude - , il ricorso a due o tre prelievi consecutivi a cadenza settimanale consente di effettuare diagnosi di mortalità embrionale/fetale o di aborto”. In sintesi: “E' utile all'allevatore e si prende cura dell'animale, permettendo di monitorare il benessere del feto”. E sì, è unico in Italia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Università di Perugia, il test unico in Italia per la gravidanza dei ruminanti

PerugiaToday è in caricamento