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Lotta all'Ictus, assegnato il titolo di "centro gold" agli Ospedali di Città di Castello e di Gualdo Gubbio

Assegnato il premio internazionale promosso dal progetto “Angels Initiative”

Una medaglia d'oro speciale per i centri ictus degli ospedali di Città di Castello e di Gubbio - Gualdo Tadino della struttura complessa di neurologia della Usl Umbria. Il titolo di Centro "Gold" è stato assegnato nell’ambito dell’Eso-Angels Award, il premio internazionale promosso dal progetto “Angels Initiative” - frutto della collaborazione tra Boehringer Ingelheim,  European Stroke Organization (Eso), World Stroke Organization e supportato in Italia dall’Italian Stroke Association (Isa) e dall'Associazione Lotta all'Ictus Cerebrale (Alice). Un riconosciumento destinato ai gruppi che si impegnano a garantire l'eccellenza nel trattamento dell'ictus sia per quanto riguarda i trattamenti di riperfusione della fase acuta, trombolisi e trombectomia, sia per quanto riguarda la cura del paziente con ictus in Stroke Unit, incentivando in tal modo un continuo monitoraggio della qualità.

Da pochi mesi la struttura aziendale di Neurologia/Centro Ictus ha aderito al “Progetto Tac (Treat At CT)” di Angels che prevede l'inizio della trombolisi endovenosa in Tomografia computerizzata, per cui sono stati apportati al percorso precedente piccoli cambiamenti con il contributo di tutte le figure professionali coinvolte comprendenti gli operatori del Servizio di 118, Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio e Centro Ictus. Sono state eseguite, in linea con quanto normalmente viene fatto nelle urgenze, simulazioni virtuali del percorso “Codice Ictus” per mettere in pratica le modifiche decise ed è stato realizzato, inoltre, un video-tutorial per la preparazione e la somministrazione del farmaco trombolitico endovenoso mettendo a disposizione di tutti l'esperienza decennale del personale infermieristico del Centro Ictus. 

L'attenzione messa anche al minimo particolare del lavoro multidisciplinare, che coinvolge ogni volta circa 15 operatori (che devono coordinarsi fra loro per un preciso obiettivo da raggiungere nel più breve tempo possibile), ha permesso di dimezzare, ed in alcuni casi addirittura di ridurre ad un terzo il “Door To Needle time” cioè il tempo che intercorre fra l'arrivo del paziente in ospedale e l'inizio della trombolisi endovenosa, con conseguente ottimizzazione della terapia trombolitica che è tanto più efficace in, termini di prognosi per il paziente, quanto più precocemente viene somministrata, trattandosi di una procedura tempo-dipendente.
 

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