Umbria, consigliere comunale multato per aver violato il coprifuoco: “Norma che limita la nostra libertà”
Avigliano Umbro, il racconto di Daniele Marcelli: “Ho sbagliato, ho trasgredito una legge assurda e mi sono sentito un delinquente. Non critico i carabinieri, costretti a far rispettare le cavolate senza senso pensate dai nostri politici”
“Ero a casa di un amico, stavamo guardando un film e ci siamo addormentati. Quando ci siamo risvegliati, erano passate le dieci di sera ma, piuttosto che fermarmi da lui, ho pensato di tornare a casa. Ero solo a poche centinaia di metri”. E invece, a trenta metri da casa sua, Daniele Marcelli, consigliere comunale di Avigliano Umbro, vede nello specchietto retrovisore i lampeggianti blu dei carabinieri.
“Il carabiniere, che non conosco, inoltre era mal informato e confuso sui contenuti del decreto e sosteneva che dopo il periodo di Natale non è proprio consentita la visita agli amici. Tanto che ho dovuto fargli leggere il decreto legge in Gazzetta. Ero a casa di un amico, con la mascherina, in due, a 500 metri da casa mia mia e nulla sarebbe cambiato dal punto di vista del contagio. In macchina ero da solo, senza poter contagiare nessuno”.
“So che sono un consigliere comunale e che dovrei dare il buon esempio. Ma il coprifuoco non è una norma che limita il contagio, il coprifuoco è una norma che limita la libertà personale, obbligando immotivata permanenza in domicilio ed è incostituzionale”.
“Giustamente – prosegue - ho preso 400 euro di multa. Dura o stupida lex sed lex. Ma voglio esprimere solidarietà alle forze dell’ordine costrette a fare rispettare le cavolate senza senso pensate dai nostri politici. Li invito però a non agire come in questo caso, comportando anche un potenziale rischio stradale per una persona che tutto sommato non ha commesso chissà quale grande delinquenza”.
E rispetto alla multa, Marcelli dice che presenterà ricorso: “È stata scritta male, ci sono delle inesattezze. Penso che mi opporrò”.