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Ucraina, le fiaccole della Marcia Perugia-Assisi per illuminare il buio della guerra

In centinaia si sono mossi lungo il tradizionale percorso tracciato da Capitini. Lotti: "Fermiamoci prima del baratro"

Si mette in movimento alle luci delle torce il popolo della pace per la Marcia straordinaria Perugia-Assisi, in notturna come è successo solo un'altra volta prima nella sua storia. L'arrivo all'alba di questa mattina alla Basilica di San Francesco. L'occasione è quella del primo anniversario della guerra in Ucraina, il faro, è papa Francesco. 

Noi crediamo nella politica con la P maiuscola sappiamo che è la strada che abbiamo per promuovere il riconoscimento e il rispetto di tutti i diritti umani per tutti e quindi anche per fare pace". Lo ha detto il coordinatore Flavio Lotti, alla partenza della marcia.

Ucraina, Marcia Perugia-Assisi di notte a un anno dallo scoppio della guerra

"Finora, purtroppo, abbiamo assistito al suicidio della politica che ha delegato per intero alle armi la soluzione di un problema che la politica non aveva saputo o non aveva voluto risolvere" ha aggiunto ribadendo che "la guerra è una trappola, ci siamo finiti dentro e adesso non sappiamo come uscirne. Non possiamo fingere di non capire quanto grave sia la situazione".

"Forse questa è la marcia del giorno prima, quella che deve aiutarci a risvegliarci da questo torpore, da questa nebbia che ci impedisce di vedere le cose come stanno e scegliere l'unica altra strada che può aiutare il popolo ucraino a salvarsi insieme anche a tutti noi" ha aggiunto ancora. 

"In questo anno di guerra siamo stati bombardati da una narrazione che ha paralizzato le persone le ha fatte sentire impotenti - ha aggiunto ancora - Siamo qui questa notte per dire che dobbiamo svegliarci che dobbiamo rimetterci in  cammino. Questo gesto prima che politico è un'assunzione di responsabilità, non ci dobbiamo accontentare di quello che possiamo fare, dobbiamo fare cose straordinarie come diceva domenica papa Francesco".

"Dobbiamo chiederlo alla politica ai responsabili della politica, ma per essere credibili dobbiamo mobilitarci anche noi non ho difficoltà a riconoscere che il faro è papa Francesco perché parla a tutti, credenti di tante religioni diverse e non credenti, è una persona straordinaria che sta leggendo la complessità del nostro tempo e ci sta aiutando a non semplificare ma ad andare al cuore dei problemi e cioè che non abbiamo difeso la pace che i nostri padri i nostri nonni avevano costruito e oggi ci troviamo a pagarne le conseguenze voglio sperare che ci fermeremo prima di arrivare a quel punto di non ritorno oltre al quale c'è solo il baratro" ha ribadito ancora. 

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