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INVIATO CITTADINO Tunnel al Bulagaio e Monte Morcino, Monella: "Progetto assurdo"

Torniamo, con l’urbanista Mauro Monella, sul tema delle due gallerie urbane che non piacciono a tanti perugini

Torniamo, con l’urbanista Mauro Monella, sul tema delle due gallerie urbane che non piacciono a tanti perugini.

Ci risulta che, oltre all’inserimento nel PUM (Piano Urbano di Mobilità), questo progetto, disapprovato da molti esperti con robuste motivazioni, è stato anche incluso nelle proposte umbre per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il che equivale a dire che si fa.

“Così pare. Ma conto in un rinsavimento dei decisori. Anche perché questa scelta, effettuata con imperdonabile superficialità, significherebbe buttare al vento qualcosa come 42 milioni di euro. Tanto per cominciare. Perché è facilmente prevedibile che i costi (accade sempre, e così è stato anche per il Minimetro), sono destinati ad aumentare sensibilmente, a causa del dilatarsi dei tempi di realizzazione”. 

Perché il progetto non piace a te, all’Associazione che rappresenti, a tanti perugini?

“Oltre ai motivi già spiegati (che lo rendono inutile, dannoso, troppo costoso ed antiquato) è da rilevare che il progetto è incompatibile con qualunque visione di economia sostenibile”.

Cosa dici dal punto di vista naturalistico?

“Il progetto è assurdo perché, soprattutto, contrasta nettamente con la vocazione naturalistica e il fragile equilibrio ambientale della Valle del Rio, fin dall’antichità utilizzata per il contatto di Perugia con la valle del Tevere”.

Cosa c’è che non va in quella valle per la mobilità?

“Non è di certo adatta ad accogliere un traffico automobilistico intenso e pesante, anche per la sua configurazione verticale, di stretto corridoio vallivo senza aperture laterali, che la rendono perfino pericolosissima in caso di incidenti”.

Voi coltivate una diversa visione, vero?

“La nostra Associazione, cui aderiscono persone con disparate ed elevate competenze, porta nel nome la sua finalità principale: trasformare tutto il bacino della Valle del Rio in un prezioso Parco naturale comunale di Perugia, per il benessere di tutti i suoi cittadini, della natura e dell’ambiente”.

Ma non c’è l’imponente sede Gesenu, posta proprio al centro di questa valle?

“È vero, ed è stato un errore averla collocata in quella posizione. Però, malgrado tutto, questo territorio ha mantenuto sostanzialmente la propria integrità e le spiccate peculiarità, nonostante la presenza del mostro Gesenu. Ha pertanto tutti i requisiti per diventare il Parco ‘fuori porta’ di Perugia nord”. 

Voi cosa proponete? Quali i progetti alternativi da voi elaborati? Sono più d’uno, vero?

“Nello specifico, abbiamo elaborato due significativi progetti: uno per la sistemazione del Bulagaio ad area protetta e l’altro per un itinerario sulla Cornice del Rio.

Vale a dire?

“Oltre alla rigenerazione del Bulagaio, proponiamo un anello ellittico da Monte Pacciano al Tevere e viceversa”.

C’è storicità in questa proposta?

“Esattamente. La cornice destra di questa valle coincide in larga misura con i limiti storici di Perugia nord e con il Cammino francescano, di cui fa parte anche l’intervento approvato dal Consiglio Comunale per un percorso in viale Sant’Antonio, così come proposto dal consigliere Fabrizio Croce e da altri”.

Che volete fare, precisamente?

“Nel progetto proponiamo postazioni di osservazione del paesaggio e agevoli percorsi pedonali, ciclabili, e addirittura equestri, in linea con la normativa vigente”.

Pertanto, chiedete all’Amministrazione comunale in carica un ripensamento?  

“Chiediamo all’Amministrazione di Perugia di riesaminare la suddetta proposta dell’arteria stradale col folle

ricorso a gallerie devastanti per la tutela del territorio e la sicurezza dei residenti di Elce-San Galigano”.

Che altro?

“Domandiamo di prendere piuttosto in considerazione, in tempi brevi, la nostra richiesta di realizzazione del Parco del Rio e del Bulagaio, che sopravanza decisamente qualsiasi altra posizione, in termini di sostenibilità, civiltà, rispetto del territorio e dei suoi abitanti”.

Come vi opporrete? Quali ‘armi’ pacifiche intendete utilizzare?

 “Siamo pronti a promuovere una sottoscrizione e a coinvolgere nella protesta i cittadini sensibili alla salvaguardia dell’integrità del territorio e della sua storica identità. È certo che i cittadini non possono accettare supinamente questa scelta, esiziale per il territorio e la sua gente”

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