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Trenta milioni di euro per Ponte San Giovanni: svelato il "progetto aperto" per gli ex Palazzetti. Piazze, abitazioni, servizi e comunità

La proposta è stata presentata al palazzetto dello sport del quartiere agli esponenti di numerose associazioni locali. Il sindaco Romizi: "ascolteremo i territori per le modifiche e nuovi spazi"

Un progetto da 30milioni di euro, già finanziato dal Ministero delle Infrastrutture, per recuperare i quattro edifici - ex Palazzetti - nell'area di Ponte San Giovanni. Una parte della più ampia strategia prevista dall'amministrazione comunale del sindaco Andrea Romizi per il rilancio del popoloso quartiere perugino. La proposta è stata presentata al palazzetto dello sport del quartiere agli esponenti di numerose associazioni locali dall’assessore all’urbanistica, Margherita Scoccia, dall’architetto Franco Marini, dirigente unità operativa Urbanistica e Valorizzazione del territorio, dai professori Paolo Belardi, coordinatore della proposta progettuale, Franco Cotana e Valeria Menchetelli dell’Università degli Studi di Perugia, con la partecipazione del sindaco Andrea Romizi, degli assessori Gabriele Giottoli e Edi Cicchi e dell’ingegnere Marco Barola, responsabile  unico del procedimento per Ater.

Pinqua_presentazione_a_Ponte_San_Giovanni (12)-2Per l'attuale complesso sono previste demolizioni preliminari: totali, nel caso dell’edificio lungo via Adriatica, di cui l’impronta a terra viene restituita come area verde, e parziali per tutti gli altri edifici. L’edificio sul lato della Fcu è previsto ridotto di due livelli e concepito come un condominio residenziale, con attività commerciali a livello del piano terra, una serie di “ville urbane” a livello del piano di copertura, e un sistema di spazi collettivi e connettivi al primo piano, collegato con l’edificio retrostante, anch’esso verso la Fcu, di cui sarà conservato solo un piano di quelli edificati, con superficie di circa 700 metri quadrati e destinazione ipotizzata di scuola per l’infanzia, ma ancora da definire.

L’edificio più vicino al raccordo, di cui rimane lo scheletro strutturale, sarà organizzato come un sistema di piazze sovrapposte (un totale di circa 3mila metri quadrati), aperte ma coperte, in cui sono previsti servizi destinati alle attività sociali (servizi culturali, d’intrattenimento, per la terza età, servizi educativi superiori).Le abitazioni passeranno da 200 a 40 e si tratterà di “residenze con elevata classe energetica e dotazione di servizi condominiali”.

Pinqua_presentazione_a_Ponte_San_Giovanni (5)-2“Vogliamo puntare - ha spiegato l'assessore Scoccia - su una progettualità innovativa per ridare vita al tessuto urbano con un approccio differente rispetto a quello tradizionale. Alleggerire la densità urbanistica procedendo anche a demolizioni servirà a promuovere una ‘ricostruzione’ del quartiere di tipo diverso. Non a caso la prima idea progettuale include la valorizzazione del limitrofo sito archeologico etrusco dell’Ipogeo dei Volumni. Il Pinqua, infatti, incide sui servizi che migliorano la qualità della vita dei cittadini, a partire dalla cultura, e vuole rigenerare il tessuto socio-economico portando nuove attività e opportunità in un’ottica di sostenibilità”.

I professori Belardi e Menchetelli (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale) hanno ribadito che la proposta-progetto è stato “un concept che resta aperto al contributo del territorio” e deve diventare un “biglietto da visita volto a comunicare la vocazione di Perugia per l’innovazione sostenibile”. 

Massima partecipazione da parte del territorio è stata richiesta da Andrea Romizi. “La progettualità che oggi presentiamo – ha detto - si deve alle alte professionalità su cui il Comune può contare, al contributo fondamentale dell’Università degli studi, alla collaborazione di un partner come Ater. Vogliamo che queste proposte abbiano la possibilità di produrre ulteriori gemmazioni e che possano emergere idee e ragionamenti da sviluppare il più possibile in modo corale. Indicheremo i canali attraverso cui acquisiremo i contributi del territorio. Quello che chiediamo ai cittadini è di esserci per contribuire a una straordinaria operazione di rivisitazione del volto di Ponte San Giovanni”.

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