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INVIATO CITTADINO Tradizioni del Venerdì Santo: non campane e campanelli, ma traqqle, battajole e battistrànguele

Oggi questi oggetti si trovano in qualche recesso di sagrestia o nei musei di antropologia

Il Venerdì Santo, in segno di lutto per la morte del Cristo, venivano legate le campane. Le cordicelle sarebbero state sciolte il sabato a mezzogiorno con rintocchi a doppio suono.

Quando le campane erano legate, per informare i credenti che stava per iniziare la messa, i chierichetti giravano per le strade di paese con la GRACIOLA, uno strumento molto rumoroso e divertente per i ragazzi che avanzavano a frotte.

Si trattava di una tavoletta alla quale era legato un percussore metallico. Girando e agitando lo strumento, si produceva un suono secco e legnoso. Quella specie di maniglia metallica, battendo sistematicamente sulla tavoletta, la segnava con un solco profondo.

GRACIOLA è termine che evoca chiaramente il gracchiare del suono prodotto.

Da ex chierichetto, ricordo che in occasioni delle celebrazioni liturgiche, non potendo suonare il campanello nei momenti canonici della messa, si usavano appunto le BATTOLE, dette anche TRAQQLE/BATTAJOLE e perfino BATTISTRÀNGUELE.

TRAQQLA è termine onomatopeico (ossia che richiama nel nome il suono prodotto). Mentre BATTOLA/BATTAJOLA viene da “battere”.

Infine BATTISTRÀNGUELA contiene il doppio riferimento ai verbi “battere” e “strangolare”.

Oggi questi oggetti si trovano in qualche recesso di sagrestia o nei musei di antropologia.

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