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INVIATO CITTADINO Tradizioni del Venerdì Santo: quando la veccia era bianca in segno di lutto… e si faceva il giro delle 7 chiese

La veccia è una leguminosa il cui macinato (in caso di carenza alimentare) veniva usato anche per allungare la farina di grano da panificazione

Tradizioni del venerdì santo. Quando la veccia era bianca in segno di lutto… e si faceva il giro delle 7 chiese.

L’espressione SÈ PIÙ BIANCO D LA VECCIA allude a un pallore preoccupante. Richiama una consuetudine, oggi perduta. Secondo la quale, in occasione della Pasqua, si custodivano delle piantine di veccia al buio, impedendo la fotosintesi clorofilliana.

Si tiravano fuori dall’armadio o dalla cantina per il venerdì Santo, completamente bianche, e si esponevano in segno di lutto. Evidente l’analogia tra il pallore della persona (o del Cristo Morto) e quello delle piantine di veccia.

Specie nel mondo rurale, la ricorrenza pasquale, molto sentita, doveva essere santificata non solo partecipando alle cerimonie sacre, ma anche espletando precise pratiche e comportamenti rituali.

La veccia è una leguminosa il cui macinato (in caso di carenza alimentare) veniva usato anche per allungare la farina di grano da panificazione.

I semi di veccia venivano messi a dimora in preparazione alla Pasqua. Cinque o sette giorni dopo il Mercoledì delle Ceneri, i semi venivano sotterrati in dei contenitori e posti in un ambiente buio come le cantine. Dovevano essere innaffiati una volta a settimana, e piano piano iniziava a germogliare una piantina filiforme, con steli ricadenti e sottili. Questa pianta, simbolicamente ‘triste’, per il suo colore e la forma ricadente, era ritenuta idonea ad esprimere il dolore per la morte del Cristo.

Una pratica assai diffusa prevedeva che, per ottenere indulgenze o altri benefici, era necessario fare “il giro delle sette chiese”, visitando sette Sepolcri in preghiera. Chi non avesse trovato sette chiese vicine, poteva entrare e uscire sette volte dalla stessa Chiesa. Questa forma di itinerario pellegrinale era in uso già nel Medioevo. Fu rivitalizzato e formalizzato nel ’500 da san Filippo Neri. È ancora in uso il detto “fare il giro delle sette chiese”, per significare che una persona perde tempo e si dilunga oltre il dovuto nel compiere un’azione piuttosto semplice.

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