rotate-mobile
Attualità

INVIATO CITTADINO Chiesa di Santa Maria Nuova, prosegue la tradizione dello scapolare del Carmelo

Dopo la scomparsa di don Mario Stefanoni, don Calogero di Leo intende proseguire e rinforzare, se possibile, la Festa fortemente sentita da tanti perugini

Nella chiesa di Santa Maria Nuova, alla Pesa, prosegue la tradizione dello scapolare del Carmelo. Dopo la scomparsa di don Mario Stefanoni, don Calogero di Leo intende proseguire e rinforzare, se possibile, la Festa fortemente sentita da tanti Perugini.

Essendo don Calogero momentaneamente colpito da covid, c’è l’impegno di don Mauro Angelini ad assicurare comunque le celebrazioni.

Peraltro, don Mauro è fedele di Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, carmelita d’eccellenza.

Le origini della Festa.

Fu istituita 771 anni fa, per un evento avvenuto fra la notte fra il 15 e il 16 luglio 1251. San Simone Stock, sesto Generale dei Carmelitani, pregava intensamente la Madonna affinché manifestasse un segno di protezione speciale al suo Ordine in difficoltà. La cella si illuminò improvvisamente e gli apparve la Madre di Dio, con una moltitudine di angeli, tenendo in mano un oggetto destinato a entrare nella storia della Chiesa come il ‘santo scapolare del Carmine’. 

FOTO - Perugia, prosegue la tradizione dello scapolare del Carmelo

(foto Sandro Allegrini)

Cosa fanno i Perugini.

I perugini si mettono diligentemente in fila per ricevere lo scapolare. La Madonna del Carmelo, oltre a proteggere dai mali fisici e morali, rende chi lo porta un attivo militante della schiera dei fedeli del Suo Figlio.

Da qualche anno a questa parte, la tradizionale festa della Beatissima Maria Vergine, Regina del monte Carmelo, non si tiene più alla chiesa del Carmine di via Imbriani (in fondo alle scalette omonime, sotto il Post Mod). Date le condizioni di quella chiesa, recentemente sottoposta a opere di consolidamento e restauro, don Mario Stefanoni ha cominciato a celebrarla alla Pesa. Dove tuttora si festeggia.

Cos’è lo scapolare? In origine, si trattava di un grembiule da lavoro che i monaci solevano indossare sopra l’abito. Il significato antropologico e religioso diviene metafora del desiderio di portare con sé il nome della Vergine. Non è un caso che la scelta risalga proprio ai frati Servivi o Servi di Maria. Col tempo, lo scapolare assunse il significato simbolico del voler portare la croce, come veri seguaci dell’esempio di Gesù. Un tempo gli scapolari erano grandi, ora sono anche minuscoli. Quel che conta è l’intenzione.

Chi lo portava? I seguaci di questa tradizione erano muratori, scalpellini, scaricatori e altri lavoratori impegnati in mansioni manuali rischiose. Indossare lo scapolare equivaleva a chiedere la speciale protezione di Maria. Come si vede in foto, lo scapolare è un sacchetto contrassegnato da lettere che richiamano il nome di Maria. Anche ai bambini veniva legato al collo un piccolo scapolare come auspicio di protezione dalle malattie.

Chi ce l’ha se lo fa benedire. Chi non ce l’ha lo riceve in dono, facendo (se lo ritiene) una piccola offerta. Personalmente ne prendo uno a testa per i miei sei nipoti. Alcuni fedeli posseggono uno scapolare di notevoli dimensioni, come quello che si indossava un tempo.

Come di consueto, la distribuzione avviene al termine della celebrazione liturgica.

Ospiti di alta qualità musicale. Per l’occasione, assicurano la presenza il musicista Eugenio Becchetti e la mezzosoprano Rosalba Petranizzi. Animeranno la celebrazione con la loro arte.

Appuntamenti religiosi, per Perugini e non. Dopo un triduo (13-14-15 luglio) di rosario alle 17:30, messa alle 18:00. Sabato 16, si recita il rosario alle 10:30, seguito dalla messa alle 11:00, con benedizione e consegna dello scapolare. Stessa procedura e sequenza alle 17:30 e alle 18:00.

Chi si sente vero perugino non può mancare.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

INVIATO CITTADINO Chiesa di Santa Maria Nuova, prosegue la tradizione dello scapolare del Carmelo

PerugiaToday è in caricamento