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Giovedì, 25 Aprile 2024
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LETTI PER VOI Torgiano e il Mondo di Blas. Presentazione-affabulazione di ‘storie di ordinaria magia’

Blas Roca Rey, figlio d’arte, un attore che si cimenta con la scrittura breve. Anzi: fulminante.

Torgiano e il Mondo di Blas. Presentazione-affabulazione di ‘storie di ordinaria magia’. Blas Roca Rey, figlio d’arte, un attore che si cimenta con la scrittura breve. Anzi: fulminante.

Una raccolta di 45 storie, nate per la radio romana New Sound Level, su input dell’editore Nicola Caprera. Uno spazio definito “gli inascoltabili”. Che invece è stato massicciamente ascoltato ed è diventato libro per i tipi de “La Mongolfiera”.

L’amministrazione comunale torgianese, con la persuasa adesione del sindaco Eridano Liberti e dell’Assessore Elena Falaschi, ha assecondato un evento in grado di coniugare egregiamente arte e letteratura. Tanto che Blas, figlio del grande scultore J. Roca Rey, ha presentato le opere in mostra a Palazzo Baglioni. Ma, in precedenza, nella Sala S. Antonio, ha dato un “saggio-assaggio” di quattro brevi storie, la cui durata si conforma ai tempi radiofonici, stringatissimi, di soli quattro minuti. 

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L’Inviato Cittadino conosceva Blas in veste di regista e attore, come conferma la dedica che ne ricorda lo splendido spettacolo “Xanax”, visto al Teatro magionese Mengoni.

Il libriccino, una snella plaquette, dimostra come talvolta la qualità sia inversamente proporzionale alla quantità. E come il labor limae costituisca una sicura garanzia di asciuttezza ed efficacia.

In questo libro c’è di tutto. Storia e microstorie. Antony Perkins e la maledizione di “Psyco”, la storia di una sposa bambina, la diversità e lo svantaggio che diventano risorse, il terremoto di San Francisco, Baudelaire e Anna Politkovskaja, mafia e antimafia, Ella Fitzgerald e Marilyn, Rosa Park e Martin Luther King, Sabin e Salk, fascisti esemplari e antifascisti di facciata, don Ciotti e De Amicis, Keith Jarret e i Kennedy, Nixon e Salvo D’Acquisto, Leonardo e Michelangelo, Giorgia (Meloni) e la paura.

Insomma, se non fosse banale e usurata la formula del libro che si legge “d’un fiato”, direi che “Il mondo di Blas” si legge in “mezzo fiato”. E consente una lettura non sequenziale. Sganciato com’è da linearità, dato che ogni racconto è un mondo a sé. Esaustivo e luminoso.

Per chi è padre, o madre, consiglio l’ultima storia, intitolata “I quattro re magi”. Che non sono Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, insieme allo sventato Artabano, che perde la strada e non arriva alla capanna. Ma si tratta dei quattro figli di Blas: Paolo, Rocco, Francisco e Anna, da 30 a 4 anni. Accomunati e uniti da un amore indefettibile. Seppur di mamme diverse… una vera famiglia. Cos’è che rende “famiglia” una famiglia? Legami di sangue, come si dice. Ma non solo. Il vero collante è l’amore.

Perché essere padre non è evitare la sgridata, ma offrire complicità, comprensione, accettare le sfide e perderle. Può capitare. Scrive Blas: “Io non ho risposte… ho giorni, mesi anni, tanti, di gioie e di dolori, di preoccupazioni e risate, soddisfazioni e nervosismi, baci e supplì, e pranzi e vacanze, e poi ancora saggi, brufoli terribili, esami, pene d’amore e quattro in matematica. E non riesco a pensare alla mia vita piena di casini, più bella di questa”.

Perché quei quattro “re magi” non arrivano solo il 6 gennaio. Ma ogni giorno dell’anno. E ti fanno sentire l’orgoglio e la gioia di essere padre. E anche un po’ di dolore. Quando serve.

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