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INVIATO CITTADINO Tom (al secolo Mario Tomassini) augura un buon 2023 col calendario ispirato ai luoghi perugini della memoria

Dodici mesi scanditi da tredici disegni, relativi ad altrettante sculture e monumenti. Cominciando (in copertina) con un persuaso omaggio al nome e alla memoria della pedagogista Maria Montessori, il cui monumento (opera di Andrea Ferroni) è posto all’imbocco della piazzetta omonima, a destra di metà scalette del Carmine

2022 bye bye. Benvenuto 2023 con 13 grafiche d’autore. Tom (all’anagrafe Mario Tomassini) augura un buon 2023 col calendario ispirato ai luoghi perugini della memoria. Il filo rosso è quello dei monumenti cittadini di ieri e di oggi. Con un occhio di riguardo a quelli ubicati nell’amato Borgo Bello, dove Mario ha avuto i natali.

Un dono abituale per amici ed estimatori, divenuti agguerriti collezionisti dell’opera del dermatologo, capace di un’affabulazione identitaria a tratti di pennarello.

Dodici mesi scanditi da tredici disegni, relativi ad altrettante sculture e monumenti. Cominciando (in copertina) con un persuaso omaggio al nome e alla memoria della pedagogista Maria Montessori, il cui monumento (opera di Andrea Ferroni) è posto all’imbocco della piazzetta omonima, a destra di metà scalette del Carmine. 

INVIATO CITTADINO La prima statua in assoluto della pedagogista Maria Montessori

Opera, questo calendario 2023, introdotta dal fedele sodale Mimmo Coletti che, con elegante semplicità, condivide da sempre questa avventura intrisa di classe e creatività. 

FOTO - Perugia e i luoghi della memoria: il calendario di Tom

Gennaio offre Grifo e Leone. Febbraio propone la statua bronzea di Giulio III di Vincenzo Danti. Marzo il monumento funebre a Guglielmo Pontano in San Domenico.

Aprile vira su quello a Garibaldi. Maggio propone la Madonnina della Provvidenza di Aroldo Bellini, spiegandone la genesi e le vicende, incluso lo spostamento dalle Logge di Braccio alla nicchia del sagrato.

Con Giugno torna l’amato Borgo Bello col monumento al XX Giugno e riflessioni sui due popolani ritratti in atto di combattere. E Luglio resta sul rione natale di Mario e sul monumento ai patrioti del 1859, col Grifo che schiaccia la tiara, simbolo del potere temporale della Chiesa.

Con agosto si cerca refrigerio risalendo all’acropoli e ai giardini Carducci con le erme, il busto carducciano di Frenguelli e, sullo sfondo, il Monumento a Pietro Perugino.

A settembre si fa un salto nell’adiacente piazza Italia col Vittorio Emanuele III di Giulio Tadolini. Si resta in zona con ottobre che propone il Vittorio Emanuele II del cortile della Prefettura.

Si scende poi per Sant’Ercolano nel cui tempio è contenuto il ‘Fante morente’, ancora di Bellini. Per chiudere col Parco della Pescaia nel cui frontale lungo via XX Settembre è in evidenza il Monumento al Bersagliere (di Mauro Monella). Si racconta, correttamente, che la tromba in mano al profilo metallico del “soldato sempre di corsa” è quella realmente appartenuta al bersagliere Renato Salucci, personaggio della Pesa, i cui figli (Carlo e Umbretta) assistono ogni anno, con commozione, alle cerimonie celebrative del glorioso Corpo di Lamarmora.

Dunque, molto di più di un semplice calendario. Ma un’affettuosa efemeride in cui si proclama una peruginità colta e convinta. In cui Mario disegnatore “di professione”, dermatologo “per hobby”, si conferma il perugino più doc fra i tanti che conosco.

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