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INVIATO CITTADINO Il sipario del Morlacchi del 1814 è stato ritrovato e tornerà a nuova vita

Una vicenda di cultura e storia, arte e tradizione, che pare avviata a felice conclusione

Sembrava un sogno… ma quel sipario del Morlacchi del 1814 è stato ritrovato e tornerà a nuova vita.

I fatti. Tutto muove da una sollecitazione dell’amico Marco Pareti, studioso dell’antropologia lacustre e autore di uno dei più bei libri mai usciti sulle leggende e la cultura che ruota intorno al Trasimeno (è un long seller il suo “Le avventure di Borgo gioioso”, libro per i grandi da leggere insieme ai bambini o viceversa). L’amico Marco, leggendo il bel libro di Fausto Luzi “Il teatro Morlacchi di Perugia”, trova notizie su un sipario del 1814 raffigurante “Le nozze di Agilla e Trasimeno”, rappresentazione mitologica ottocentesca. Si tratta di un sipario in cui lo sfondo col paesaggio lacustre fu realizzato da Luigi Tasca, mente autore delle figure umane fu Gaspare Coccia. Della ricerca si appassiona anche il fotografo Stefano Fasi, specialista di foto al collodio, realizzate con macchine d’epoca, oltre che amante della gente e della natura del Lago.

L’affannosa ricerca… con poche speranze. L’Inviato Cittadino, sollecitato dalla sfida, si mette all’opera e coinvolge Lorena Pittola, delegata del sindaco per l’Art Bonus, sempre attenta alla tutela e alla salvaguardia dei beni del Comune di Perugia. Prima di tutto si tratta di scoprire se quel sipario esiste tuttora e, se sì, dove si trovi. Poi ne verranno accertate le condizioni, lo stato di usura, le possibilità di recupero. La Pittola allerta il personale del Comune e in breve scova quel prezioso reperto: stava, arrotolato, in un capannone del Cantiere comunale al Pian di Massiano. Addirittura, Lorena viene a sapere dal dipendente Pieroni che un collega, Giuseppe Brozzetti, aveva scattato delle foto anni fa, quando dei materiali del Morlacchi furono conferiti al cantiere. E queste foto sono state consegnate, attraverso la consigliera Pittola, al gruppo di lavoro. Una serie di circostanze fortunate, deliberatamente cercate e messe a buon fine. Con grande sorpresa, si è scoperto che i sipari sarebbero addirittura tre. Anche se è mia personale convinzione che due siano dei semplici fondali, sebbene accuratamente dipinti.

L’inserimento in Art Bonus. A questo punto, il sipario storico del 1814 – su iniziativa di Lorena Pittola – verrà inserito fra i beni dell’Art Bonus e restaurato. Sono coinvolti nell’operazione anche i sindaci del Comprensorio del Lago, interessati da Marco Pareti. In primis il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini e l’assessore Vanni Ruggeri, come pure il Museo della Pesca di San Feliciano. Una vicenda di cultura e storia, arte e tradizione, che pare avviata a felice conclusione.

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