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Martedì, 23 Aprile 2024
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VISTI PER VOI Teatro Cucinelli. Quando la ‘Loba Branca’ (Lupa bianca) galega incontra il lupo d’Agobio

Spettacolo emozionante, ricco di significati e valori artistici, etici, musicali. Veramente una splendida occasione per portare a conoscenza del grosso pubblico la produzione di vaglia della cultura galega

Teatro Cucinelli. Quando la “Loba Branca” (Lupa bianca) galega incontra il lupo d’Agobio. Straordinaria coincidenza (dichiaratamente imprevista dall’autore Brais Gonzáles) fra un racconto tradizionale galego (della Serra del Courel) e la fabula francescana.

Al centro della narrazione, fra parole e musica, il concetto di giudizio fondato sul pregiudizio. A riprova di come la communis opinio e lo schematismo concettuale siano capaci di uccidere il vero. 

FOTO - Teatro Cucinelli. Quando la ‘Loba Branca’ (Lupa bianca) galega incontra il lupo d’Agobio


(foto esclusive Sandro Allegrini)

L’opera vede in scena la Lupa, capobranco, la Meiga, ritenuta una strega, il Cacciatore, il branco di lupi e gli abitanti del villaggio. La Lupa uccisa diventa vigile custode del bosco e degli abitanti che ne temevano la presenza.

Brais Gonzáles, lucido intellettuale e musicista eclettico, ondeggia fra classico e pop, fra stili e stilemi diversi e mirabilmente fusi.

Mario Cecchetti (direttore della Scuola comunale di Musica di Città di Castello) ne ha curata la trasposizione in italiano e ha diretto l’opera con appassionata competenza.

La voce narrante di Erico Paci è risultata decisa e coinvolgente.

I ruoli principali (Strega e Lupa) rivestiti da Carolyn Beck e Veronica Marinelli.

Il coro giovanile Octava Aurea con bambini e ragazzi/e intensi e preparatissimi, ha dato il meglio di sé. Grazie alla lucida preparazione delle brave Anna Merini, Klara Luznik e Catharina Scharp. Col pianista collaboratore Mailis Pöld.

L’orchestra composta da Laureta Cuku Hodaj (violino), Francesco Mastriforti (viola), Tommaso Bruschi (violoncello), Denise Tamburi (flauti), Stefano Carsili (clarinetti), Riccardo Bigotti (percussioni), Mailis Pöld (pianoforte).

Valore aggiunto costituito dalle scenografie e proiezioni di Massimo Ottoni. Immagini dinamiche, purtroppo in parte coperte dal coro, e che avrebbero meritato una piena visibilità.

Grande successo per l’evento, tenacemente voluto dai professori Carlo Pulsoni e Marco Paone, alfieri della cultura galega nello Studium Perusinum.

La produzione, come da noi anticipato, fa capo al 55.mo Festival delle Nazioni di Città di Castello. 

INVIATO CITTADINO Solomeo, capitale e capofila di cultura galega

Spettacolo emozionante, ricco di significati e valori artistici, etici, musicali. Veramente una splendida occasione per portare a conoscenza del grosso pubblico la produzione di vaglia della cultura galega.

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