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INVIATO CITTADINO Teatro Cucinelli: anteprima nazionale per l’Otello dello Stabile

Uno spettacolo spiazzante nella sua assoluta, pessimistica verità

Teatro Cucinelli. Anteprima nazionale per l’Otello dello Stabile. Uno spettacolo spiazzante nella sua assoluta, pessimistica verità.

Va in scena una riflessione sul male, visto come ‘naturale’ condizione dell’esistere. Con una profondità e con una naturalezza che dànno vertigini. A farci (ri)scoprire la profondità e l’universalità del testo. Che non necessita di forzate attualizzazioni. Ma viene riproposto fedelmente in una versione tutta al femminile. Eppure non è un ribaltamento. Tanto che la convenzione teatrale ci fa accettare immediatamente l’apparente rivoluzione. Insomma: i personaggi vengono presi come tali, senza connotazione di genere. Simboli, metafore, paradigmi, archetipi.

Prima di tutto, merito al valore aggiunto di due colonne come Letizia Russo e Andrea Baracco. Che hanno trovato la chiave giusta per emozionare e coinvolgere.

È un flusso ininterrotto di dialogo col pubblico, lambito anche fisicamente, mediante continue incursioni e chiamate in causa.

Non senza che in un prologo-dialogo Iago (Federica Fracassi) declini di non essere ciò che è. O forse di non (voler?) sapere, fino in fondo, chi sia. Tanto che il suo agire si costruisce nelle circostanze, disvelando una ferocia che è frutto della volontà di autoaffermazione. Ma anche di una mente e di un cuore circondati di filo spinato. Egoismo, carrierismo, invidia della felicità degli altri, pulsione autodistruttiva, ambiguità. Se ne vedono in giro a vagonate.

Chiamare in causa il socratico “Conosci te stesso” è fuori contesto. Perché, a volte, è meglio “non conoscersi”, per non provare l’orrore dell’abisso.

Questo, e molto altro, trasuda da una prova registica e attoriale che scorre con naturalezza e fluidità. Ma anche con puntuale sincronismo. Musica e parola, luci e movimenti non concedono pause: lo spettatore beve e s’inebria di un finto che non è falso. Perché sa di vero e umanità.

Uno spettacolo che va rivisto. Per (ri)scoprire le tante soluzioni che sono il valore aggiunto di un’operazione di livello.

Il debutto nazionale avverrà al Teatro Carcano di Milano dal 25 al 30 ottobre. È bello pensare che lo spettacolo circoli portando il nome dello Stabile dell’Umbria.

Meritevole di citazione il cast che comprende Valentina Acca, Verdiana Costanzo, Francesca Farcomeni, Federica Fresco, Viola Marietti, Federica Fracassi nel ruolo di Iago, Ilaria Genatiempo nel ruolo di Otello e Cristiana Tramparulo nel ruolo di Desdemona. Se dico brave, è poco.

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