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STORIE DI DONNE Cristiana Mapelli e Maria Elisa Giulietti: è donna l'impresa turistica di Gran Tour Perugia

A un anno dalla nascita, in piena pandemia, le iniziatrici di questa affascinante attività imprenditoriale raccontano come hanno pensato di riportare i perugini a riscoprire Perugia. E non solo...

Con un totale di 8mila visitatori, 255 visite guidate, 15 musei coinvolti, 28 luoghi di interesse culturali visitati, in collaborazione con 15 tra enti e associazioni e 12 attività commerciali del centro storico coinvolte, 9 città interessate dai tour e 220 studenti umbri delle scuole di vario ordine e grado che hanno partecipato alle gite, Gran Tour Perugia compie il suo primo anno di attività.

Un bel traguardo per un’impresa turistica nata nel difficilissimo periodo della pandemia, ma portata avanti con determinazione, coraggio e genio tutto femmile da due donne perugine: Cristiana Mapelli e Maria Elisa Giulietti. La prima, giornalista e comunicatrice, esperta di social media e di comunicazione dei beni culturali, la seconda storica dell’arte con esperienza nella creazione di eventi culturali.

“Era il periodo di Perugia in zona rossa - racconta Cristiana a Perugia Today - e dalla finestra di casa vedevo persone vagare per le vie della città senza una meta precisa, ma con il desiderio di riappropriarsi di quegli spazi cittadini. Allora con Maria Elisa è nata l’idea di fare qualcosa principalmente per gli abitanti di Perugia, ma naturalmente anche per visitatori e turisti. Così è nata l’idea di Gran Tour Perugia, una vera e propria azienda che promuove visite guidate in particolari luoghi della città e non solo”.

Come si svolgono queste speciali “passeggiate” e quali sono le più gettonate?

“Non essendo noi guide turistiche, ci siamo rivolte a dei professionisti per accompagnare i visitatori: ma naturalmente gli itinerari sono pensati da noi, in particolare da Maria Elisa, che sceglie le mete più speciali, per far conoscere ai perugini e non solo la storia della propria città. Tra i tour più famosi e più gettonati dai turisti, oltre che dai local, Perugia Etrusca: un trekking urbano di 3 km sulle tracce delle antiche mura e porte con visita al Pozzo etrusco, capolavoro dell’idraulica etrusca. Il tour è condotto da Alice, una archeologa. Tra gli altri che hanno avuto super successo c’è La Dinastia dei Baglioni: un viaggio raccontato all’interno della Rocca Paolina, ovvero dove sorgeva il quartiere della nobile famiglia di Perugia e che venne distrutto dalla furia papale per far spazio alla fortezza. I perugini non conoscono affatto la storia della dinastia dei Baglioni, che per noi è stata proprio un po’ come i Medici a Firenze, e allo stesso modo avevano una corte popolata da grandi personalità: filosofi, artisti, astrologi. Basti pensare che alla morte del giovane Grifonetto, la mamma Atalanta chiamò il grande  Raffaello per commissionargli l’opera che lo rese immortale e che ora si trova a Roma alla Galleria Borghese. Infine, tra le nostre top ten c’è sicuramente Il quartiere ebraico di Perugia. Non tutti lo sanno, ma nel dedalo di vie dietro all’Arco Etrusco ai nasconde un quartiere che dal Medioevo fu abitato da una popolosa comunità ebraica con tantissime storie da raccontare”.

Un bilancio di questo primo anno di attività?

“Innanzitutto questa è diventata la nostra attività principale, perché ci assorbe tutto il tempo lavorativo. Sono nate belle collaborazioni con strutture museali private ma anche le associazioni dei residenti sul territorio, tutte realtà che cerchiamo di mettere in rete. La prima di queste è stata l’attivissima Borgo Bello, mentre di recente è nata una collaborazione con l’Associazione di Corso Garibaldi, “Garibaldi District”, dove noi portiamo i cittadini e facciamo conoscere ai perugini la storia della città. Sono le associazioni che ci chiamano e ci chiedono di aiutarle a riportare le persone a scoprire i quartieri cittadini”.

Tra le cose più particolari vissute in questo primo anno?

“Sicuramente una cosa bellissima che molti ci hanno detto, persone che abitano magari a Olmo, a Ponte San Giovanni, che ci hanno ringraziato perché erano 15 anni che non venivano più in centro a Perugia…Pensavamo ad esempio che facendo passeggiate all’aperto in inverno, gli utenti sarebbero calati, invece non è stato così. Le persone hanno affrontato comunque anche con il freddo un’ora di camminata. Questi significa che la nostra mission è centrata: riportare i perugini ad apprezzare la propria città”.

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