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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La frittata di Mussolini al Furlo, fra attentato e… peccato di gola. Quando il troppo storpia

Il Duce aveva ingurgitato una frittata di 12 uova e poi era stato male. Il racconto del professor Gian Biagio Furiozzi

La frittata di Mussolini al Furlo, fra attentato e… peccato di gola. Quando il troppo storpia.

Che il Duce fosse uomo di voraci appetiti, sessuali e pure alimentari, è cosa ben nota. Ce lo conferma lo storico Gian Biagio Furiozzi, nel raccontarci la seguente spigolatura (fa parte degli aneddoti contenuti nel suo prossimo libro che uscirà in autunno da Morlacchi).

Lo storico professor Gian Biagio Furiozzi-2Premette: “Nel corso del Ventennio, Benito Mussolini si recava spesso in automobile da Roma a Riccione, nella sua abitazione privata, facendo sempre la stessa strada, quella del Furlo”.

È tappa ben nota anche a noi perugini, prima che le superstrade ci allontanassero dalla Flaminia. La sosta al Furlo, sulla strada dell’Adriatico, era destinata alla colazione e (come si diceva un tempo) a “cambiar l’acqua al canarino” riferendosi alla minzione.

Allora?

“Mussolini era solito fermarsi a mangiare in una trattoria, che peraltro esiste tuttora”.

Dunque, cosa accadde?

“Una sera, il Duce trovò pronta in cucina una bella frittata, che divorò voracemente, come era solito fare”.

Faceva tutto “velocemente e voracemente”, vero? Anche gli amplessi frettolosamente consumati a Palazzo Venezia. Verità o leggenda?

“Pare vero anche questo. Comunque, a proposito di mangiare, accadde che, in quell’occasione specifica, durante la notte fu preso da dolori lancinanti allo stomaco. Spasimi così intensi che gli agenti della sicurezza ebbero ragione di ipotizzare un possibile attentato. Del resto, solo nel 1925 ebbe a subirne ben quattro”.

Allora, come se la cavò l’ostessa del Furlo?

“La macchina della scorta tornò subito indietro fino al Furlo e buttò giù dal letto la titolare della trattoria, mettendola sotto torchio, seduta stante, con tono inquisitorio e atteggiamento minaccioso”.

Come si spiegò l’accaduto?

“La signora riferì che si era trattato di una semplice, innocente frittata. Ma di dimensioni ragguardevoli. Era infatti stata realizzata con ben dodici uova. E il Duce l’aveva avidamente ingoiata tutta”.

La questione del mal di stomaco di Mussolini è peraltro documentata, vero?

“Frittata a parte, si sa che Mussolini soffriva costantemente di forti dolori allo stomaco, causati dall’ulcera. Tanto che, nel periodo della Repubblica di Salò, fu affidato alle cure di un medico tedesco il quale gli consigliò di bere due litri di latte al giorno, a protezione della mucosa gastrica”.

Furono raggiunti miglioramenti?

“Macché! Gli esiti furono di certo poco positivi. Visto che il Duce ebbe a soffrire continuamente di questa dolorosa patologia. Sino al triste epilogo di Piazzale Loreto”.

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