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Umbria, regione virtuosa. Come ti digitalizzo (magistralmente) gli Statuti comunali. Evento-portento. Un modello da esportazione

Umbria, regione virtuosa. Come ti digitalizzo (magistralmente) gli Statuti comunali. Evento-portento. Un modello da esportazione.

Al Salone storico della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria è stato presentato il volume “Item statuimus et ordinamus…La digitalizzazione degli statuti comunali umbri per la salvaguardia e la valorizzazione” (Fabrizio Fabbri editore), con introduzione di Franco Cardini [a breve, la recensione nella rubrica LETTI PER VOI].

Un’opera che costituisce un prototipo di assoluto rilievo, felice coronamento di un processo iniziato a far capo dal 1997, interrotto e poi ripreso nel 2016. Operazione in cui sono coinvolte persone e personalità attive nel mondo della cultura e alle quali va reso merito.

Saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano (assiduo frequentatore dell’Archivio di Stato) che ha intercettato in questo lavoro le coordinate di un atto d’amore verso il territorio e la sua storia.

Ha introdotto i lavori la Soprintendente Giovanna Giubbini, la cui competente attività è riconosciuta con la recente, prestigiosa nomina anche per la Regione Lazio (a stretto giro, un’intervista esclusiva in proposito).

Giovanna ha ricordato lo spirito e la finalità di questo lavoro che non tende solo alla riproduzione di documenti, ma anche alla loro tutela, valorizzazione, consultabilità (specie in tempi di restrizioni e pandemia), rilievo sullo stato di conservazione e predisposizione di eventuali interventi di restauro.

In webinar, intervento (appassionato e torrenziale) di Alessandra Casamassima, della Biblioteca del Senato della Repubblica.

A tirare le fila dell’evento, Federico Fioravanti che si è mosso con la consueta colta discrezione ed eleganza. E ha ricordato l’identità umbra e perugina di realtà “di provincia”, non “provinciale”.

Il progetto ha riguardato la digitalizzazione e la schedatura degli statuti comunali conservati presso gli archivi e le biblioteche dei Comuni dell’Umbria, presso gli Archivi di Stato di Perugia e di Terni e le rispettive Sezioni, in diverse Biblioteche ed Enti ecclesiastici e privati della Regione.

L’opera si svolge sul filo di uno storico “pretesto”, ossia il percorso, lungo il territorio dell’Umbria, del visitatore apostolico monsignore Innocenzo Malvasia, che visita le città dominanti e le comunità minori. Il viaggio parte da Perugia, percorre i centri ad essa sottomessi, attraversa le città più importanti e il loro contado, per giungere infine da un lato a Orvieto, verso il Lazio e dall’altro a Gubbio, verso le Marche

Intervento di Attilio Bartoli Langeli che mette in rilievo la valenza del volume e gli aspetti specifici del catalogo, soffermandosi sulle descrizioni estrinseche ed intrinseche. Lo fa da par suo, con un intervento improntato a straordinaria cultura e intelligente ironia. Ricordando i vari tipi di grafia, dalla notarile del 1200/1300, fino alla mercantile e alle innumerevoli varianti grafiche diacronicamente succedutesi.

Numerosi sono i codici normativi, testimoni della storia di quasi tutti i Comuni dell’Umbria, collocabili dal XIII al XVI secolo, con una maggiore produzione tra la seconda metà del XV secolo e la prima metà del XVI secolo, dovuta a frequenti cambiamenti politico-sociali e alla prolifica normativa dei legati (cardinali) e governatori pontifici.

Aspetti sui quali si sofferma, in chiave storiografica, Alberto Grohmann. Che ricorda l’epica stagione dei microfilm e la complessa procedura di archiviazione, conservazione e lettura degli stessi. Con argute spigolature di carattere personale. Sottolinea poi la possibilità, preziosa per gli storici, offerta da questa pubblicazione, sottolineandone la caratura di livello internazionale. Statuti, dunque, come necessità di regolare i rapporti tra gli uomini, indispensabile supporto al vivere civile. Ma anche fonte primaria per la ricostruzione storiografica.

A chiudere, un sobrio intervento di Emma Bianchi che ha dato sommariamente conto del software “Statuti” e delle modalità per accedere ai materiali. Software disponibile on line all’indirizzo https://www.sabum.it//statuti/enter.php, nel quale è possibile consultare (in maniera facile e veloce) queste fonti documentarie. L’applicativo è disponibile on line, anche su smartphone e tablet Android e IOS e raggiungibile con il link https://www.sabum.it//statuti/home.php.

Statuti medievali digitalizzati, la presentazione

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