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INVIATO CITTADINO Piazza IV Novembre. Lo spettacolo non è ancora finito

Lo smontaggio del palcone attira torme di turisti e curiosi

Piazza IV Novembre. Lo spettacolo non è ancora finito. Smontaggio del palcone e folla di curiosi che assistono estasiati alle colossali operazioni di scomposizione e recupero.

Non c’è l’aria mesta del circo al termine della rappresentazione: quella che effigia il clown con la lacrima dipinta e sovrapposta a un luccicone vero che percorre la guancia dipinta di bianco (l’Inviato Cittadino possiede una tela di Romano Mussolini, jazzista e pittore, che era solito raccontare il dolore del clown). Siamo ben lontani dal pagliaccio felliniano che riflette sulla vita amara, fatta di sorrisi finti, martelli di plastica sferrati in testa col botto... e colpi, reali e metaforici, assestati da un ‘mondo crudel’. Tutt’altro. Si respira, addirittura, un clima euforico. Perché una cosa del genere a Perugia non s’era mai vista e costituisce, di per sé, motivo di interesse. 

FOTO - Piazza IV Novembre. Lo spettacolo non è ancora finto. Lo smontaggio del palcone attira torme di turisti e curiosi

Non il solito pensionato, con le mani dietro la schiena, a osservare, mogio e rassegnato, lo smontaggio. Ma una torma di turisti e di curiosi che assistono al calar del sipario. E sparano selfie e commentano e dicono che Perugia ha fatto le cose in grande.

Mastica amaro chi vaticinava sfracelli. Tutto è andato liscio. Così come procedono, secondo cronoprogramma, le fasi post eventum.

È tutto un affaccendarsi, solerte ma ordinato. In zona cattedrale, la Rai o chi per essa ammucchia sedie e arredi dei camerini. Sotto al Grande Nero, materiale elettrico ed elettronico viene calato dall’alto e ricollocato in contenitori ad hoc.

Ma c’è anche della roba che non vale la pena di recuperare integra e che conviene demolire. Riducendola a materia prima. È il caso di componenti lignee che costerebbe più stivare che distruggere.

Stesso discorso vale per certe strutture metalliche, utilizzate una tantum e progettate esclusivamente per il palcone perugino. Vengono conferite nella zona davanti al ristorante Cesarino, dove una pinza provvede a tirarle su e a ridurle in polpette, prima di caricarle su un mezzo. Se ne recupererà la componente di materia prima, ferraglia da riportare in fonderia, in omaggio al sano principio del riciclo.

Come da noi annunciato, entro la giornata odierna verrà completato lo smontaggio. Poi, domani (e c’è chi dice anche il giorno dell’Epifania, un venerdì lavorativo?) game over. Perché l’impegno è che tutto, entro il giorno 7, dovrà essere fatto e finito.

Commenti, riflessioni, esaltazione o depressione, a seconda della fazione di appartenenza. Perché noi perugini siamo fatti così. Sempre a favore o contro. Senza mezze misure. E capaci di rimasticare per mesi, distribuendo a capocchia torti e ragioni. Usque ad expurgationem sanguinis. Memori della sassajola, non solo metaforica.

PS. E intanto, all’Inviato Cittadino, pervengono foto e dossier a documentare danni presunti (e tutti da verificare) a carico della nostra Fontana. Ne riparleremo su questo giornale.

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