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INVIATO CITTADINO Finalmente collocato all’ingresso del vescovado l’ovale col simbolo e il motto di Ivan, vescovo già amato

Evento atteso, anche perché quell’oggetto era da tempo all’interno del palazzo vescovile

Finalmente collocato all’ingresso del vescovado l’ovale col simbolo e il motto di Ivan. Evento atteso, anche perché quell’oggetto era da tempo all’interno del palazzo vescovile [la foto è di Elmo Mannarino].

Evidentemente, si aspettava la consacrazione e la presa di possesso della diocesi per metterlo in bella vista sopra il portale. Dove adesso fa bella mostra di sé, saldamente ancorato alle staffe metalliche inserite nella tessitura muraria.

Ne abbiamo già parlato, ma ci pace richiamare il significato di quelle immagini ad alta caratura simbolica. 

Sic transit gloria mundi. Rimosso lo stemma cardinalizio di Bassetti dal palazzo arcivescovile. Una proposta

Gli ornamenti esterni caratterizzanti lo stemma di un Arcivescovo Metropolita (oltre ai venti fiocchi pendenti ai due lati dello scudo) sono la croce patriarcale e il pallio.

Nello scudo, la stella richiama Maria, alla cui materna protezione il nuovo Vescovo affida il suo ministero e la Diocesi di Perugia–Città della Pieve.

L’aquila è il simbolo dell’Evangelista Giovanni (a cui corrisponde il nome Ivan) e insieme sottolinea le origini trentine dell’Arcivescovo.

I monti sono un tributo alle rigogliose colline dell’Umbria.

L’argento dello sfondo è il colore della trasparenza, quindi della verità e della giustizia, mentre l’azzurro simboleggia il distacco dai valori terreni e l’ascesa verso Dio.

Il motto è tratto dalla lettera di San Paolo ai Colossesi (1, 27) “Cristo in voi”. Esprime l’impegno per l’annuncio missionario e insieme la fiducia che Cristo già abita il cuore dell’uomo e costituisce la sorgente dell’incontro e della comunione.


 

PS: C’è chi ha osservato che sarebbe stato preferibile il motto in lingua latina. Dissento. Dopo il Vaticano II e l’adozione delle lingue nazionali nella liturgia e nella preghiera, emerge con forza il desiderio della Chiesa di essere capita da tutti. Anche da chi non conosce il latino.

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