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La denuncia dei lettori: "Perché la legge che rispetto non mi protegge?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di protesta di una proprietaria alle prese con le lentezze dell'esecuzione di uno sfratto per morosità

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una proprietaria che oltre al danno dell’affitto non pagato, si trova dover lottare contro il tempo e la burocrazia per ottenere il rilascio di un immobile, come ordinato dal giudice. 

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“Sono una comune cittadina o forse non troppo perché pago ogni centesimo di tasse e bollette dovute. Ho una domanda che mi assilla e a cui non so dare risposta è questa: perché la legge che rispetto non mi protegge? In particolare perché le sentenze emesse da giudici solerti poi finiscono nel mare magnum degli ufficiali giudiziari che dovrebbero darne attuazione e lì si perdono come se quel foglio di carta tanto caro (in attesa e in denaro) non valesse nulla? Mi riferisco in particolare agli sfratti, mi riferisco in particolare ai cari ragazzi aitanti che protestano per il caro affitti (spesso hanno ragione, ma a Perugia davvero non sono cari) che spulciando, spulciando, affittano una camera con molte pretese e poi neppure si sognano di pagare regolarmente l'affitto al proprietario che con quei soldi, magari, ci mangia o si paga una badante per accudirlo. Mi riferisco alla necessità, a un certo punto, di adire al giudice che solertemente emette la sentenza di sfratto senza se e senza ma per liberare almeno la casa. E poi? Il tipo che non paga è autorizzato a restare dove si trova fino alle calende greche perché l'ufficiale giudiziario, per sfrattarlo, non ha tempi stabiliti, non ha sanzioni per il ritardo e il sacrosanto garantismo (per chi fa il furbo) diventa il cappio mortale per il proprietario (come osa costui possedere una casa da affittare? Come osa avere risparmiato una vita per garantirsi qualche cosa in più per la vecchiaia?) e a quel punto, dopo l’agognata sentenza passano mesi e mesi, mentre colui che resta gratis nell’immobile, magari sfascia la casa, distruggendo tutto e godendo oltremodo sentendosi molto furbo e già pensando al prossimo caro proprietario da fregare nello stesso modo. Ebbene, per me cittadina ingenuamente onesta questo è un grande mistero. Una cittadina delusa".

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