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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Rifugio per senza tetto chiuso, il sindaco Romizi: "Nessuno sarà lasciato indietro, cambiano solo struttura e modalità"

L'Usl Umbria 1 "aveva espresso titubanza nell’utilizzo dei suddetti spazi per timore di eventuali contagi". Il servizio sarà svolto dall’Unità di strada, dal Centro a bassa soglia, dalla Protezione civile e dai volontari

Il sindaco Andrea Romizi interviene direttamente sulla vicenza della chiusura dei centri per l'assistenza dei senzatetto, rinviando la serrata del Cva e della palestra di Sant’Erminio al 27 aprile.

"L’amministrazione comunale ritiene ora importante fare chiarezza intorno alla questione con la volontà non solo di fugare ogni possibile strumentalizzazione ed in un’ottica di trasparenza spiegare il funzionamento di determinati servizi, ma anche per ribadire che nessuno viene lasciato solo, ancor più in un momento di così forte fragilità e lo fa anche attraverso una nuova ordinanza - scrive il sindaco - Tale ordinanza specifica meglio cosa accadrà e come sarà organizzato il sistema di accoglienza che prevederà nuove modalità ma nessuna esclusione".

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Le strutture di Sant’Erminio erano state scelte come "nuovi punti di accoglienza" a causa della "inadeguatezza della struttura di via Romana, che annualmente accoglie i senza fissa dimora durante l’emergenza freddo. A questa, quasi contemporaneamente, si è aggiunta l’emergenza da Covid-19 che ha portato ad un necessario ripensamento organizzativo che richiedeva spazi più ampi, che consentissero la prosecuzione del servizio assicurando al contempo il rispetto delle misure di sicurezza - si legge nella nota del sindaco - L’operatività della struttura di via Romana era stata dunque spostata nel quartiere di Sant’Erminio prevedendo due postazioni, una notturna presso la palestra e una diurna presso il cva. Con il venir meno dell’emergenza freddo e con il netto miglioramento dell’emergenza Coronavirus che vede l’Umbria prossima al contagio zero si sono delineate tutte le condizioni per un ritorno alla 'normalità' per quanto riguarda l’erogazione di tali servizi".

Normalità che "prevede un ricovero diurno presso il Centro a bassa soglia, dove vengono erogati pasti forniti dal Comune di Perugia da parte di operatori forniti dall’Asl tramite gara d’appalto. Infatti i due servizi, quello dell’Unità di strada e del Centro a bassa soglia, che consentono a tali soggetti in difficoltà la possibilità di un pasto, di una doccia e di lavatrici, sono di titolarità dell’Azienda sanitaria locale -  prosegue il sindaco Romizi - In ragione dell’emergenza da Covid-19 tale assetto era stato un po’ modificato, ma ad oggi si può pensare ad un progressivo ripristino delle precedenti condizioni d’uso e di accesso ai servizi".

Con la nuova ordinanza la chiusura dei due centri di Monteluce è posticipata a "lunedì 27 aprile. In ogni caso l’amministrazione tiene a precisare che i pasti continueranno ad essere erogati su quattro postazioni: in parte il servizio sarà svolto dall’Unità di strada, in parte dal Centro a bassa soglia, ed ancora dalla Protezione civile e da altre associazioni di volontariato. Saranno loro a distribuire i 50 pasti già assicurati in precedenza, stavolta in modalità take-away - si legge nella nota - Tale assetto organizzativo vede l’intesa tra l’amministrazione comunale e la Usl Umbria 1  stessa che già aveva espresso titubanza nell’utilizzo dei suddetti spazi per timore di eventuali contagi, contagi che anche grazie all’ottimo lavoro di operatori e volontari non si sono verificati, come confermato dall’azione di screening effettuata su quanti hanno transitato nelle strutture e che non ha rilevato alcun caso positivo".

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