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Coronavirus: rientro a scuola con problemi, non funziona la didattica digitale integrata

Problemi di connessione e di strumentazione vecchia ai licei Mariotti e Galilei non consentono ai ragazzi rimasti a casa di seguire i docenti che fanno lezione da scuola. La protesta dei genitori

La scuola in presenza, seppur con limitazioni, è ripresa anche per gli studenti delle superiori, ma i problemi non mancano, come denunciato dal Comitato a Scuola Umbria A.p.s. a sostegno della protesta dei genitori del liceo classico Mariotti e dello scientifico Galilei.

"A più di un anno dall’inizio dell’emergenza nessuno ha preso in mano la situazione proponendo alternative alla DAD, che sembra essere diventata una rete comoda sui cui terminare anche l’A.S. 2020/2021 - si legge in una nota - Come Comitato ci prefiggiamo lo scopo di non spegnere i riflettori su un tema così delicato ed evidentemente problematico, come è quello della scuola, durante il periodo estivo".

Una proposta che necessita di spazi idonei in un panorama di criticità della scuola nazionale e umbra. "Il Comitato ha provveduto, a seguito dell’ordinanza del 23 aprile, a manifestare il proprio dissenso rispetto alla soglia del 70% in presenza, definita sulla base della semplice volontà, non motivata da dati, del Governo regionale- prosegue la nota -  E’ infatti opportuno riconoscere, come da D.L., il ruolo dei Dirigenti Scolastici delle varie realtà nel determinare i limiti della capienza sulla base di valutazioni inerenti alle caratteristiche strutturali ed organizzative del singolo Istituto. E’ lecito pertanto supporre come essenziale un confronto tra comunità, Dirigenti Scolastici , Province nonché Comuni e Regione con lo scopo di lavorare a garanzia di un servizio essenziale ed universale".

La lettera inviata dal comitato "all’Ufficio Regionale Scolastico, accompagna e sostiene con forza, la battaglia dei genitori dei licei Mariotti e Galilei di Perugia".

"Riteniamo che questa battaglia debba essere portata avanti per tutti gli studenti e le studentesse di questa regione, oggi, ma soprattutto, in previsione di un nuovo settembre che si promette simile al precedente, in quanto nei negli istituti con condizioni strutturali inadeguate niente è stato fatto, nonostante siano stati messi a bilancio dallo stato fondi per edilizia ma anche per eventuali affitti di edifici alternativi".

Pubblichiamo integralmente la lettera di protesta dei genitori del liceo classico Mariotti.

"Una lunga lettera contenente undici punti fra segnalazioni e richieste, sottoscritta da 350 persone. TRECENTOCINQUANTA. Dopo mesi e mesi di tentativi di comunicazione, di richieste di confronto ignorate, di problemi minimizzati, abbiamo deciso di rivolgerci direttamente all'Ufficio Scolastico Regionale.

Difficoltà nella connessione internet da scuola a un anno dall'inizio della pandemia, una strumentazione informatica non adeguata, qualsivoglia attività extracurricolare sospesa, ostacoli su ostacoli di fronte a qualsiasi richiesta, anche le più accorate, come la possibilità per gli studenti di frequentare regolarmente le lezioni in DDI se in quarantena ma in buona salute (come tra l'altro espressamente previsto dalla legge), vedere mille proposte fatte alla Scuola dalle Università, da associazioni e da Enti territoriali per i percorsi di Alternanza Scuola lavoro e di Orientamento respinte al mittente a priori, senza minimamente preoccuparsi del fatto che avrebbero potuto rappresentare per i ragazzi opportunità e occasioni di crescita... Tutto questo e molto altro ci ha spinto alla fine a esprimere nero su bianco il nostro malessere.

In un tempo tanto difficile, nel quale siamo messi tutti a dura prova, alcuni potranno pensare che i contatti degli Studenti degli ultimi anni con l'Università siano poca cosa, o che le attività pomeridiane, per di più a distanza, siano poca cosa. Che c'è di peggio, rispetto al sentire un docente a scatti o vederlo scomparire dal monitor? C'è sicuramente di peggio, ma la domanda è: perché? Perché gli studenti devono sentire i loro docenti a scatti, quando il ministero da mesi ha stanziato fondi su fondi per adeguare la connessione internet, la strumentazione informatica, le aule? Perché precludere a uno studente liceale alla fine del suo percorso scolastico un'esperienza formativa con l'Università? Perché costringere uno studente, che già vive lo stress della quarantena a perdere lezioni o a partecipare solo come uditore? La domanda è: perché? A chi giova? Ecco, noi chiediamo questo. Perché? Perché costringerci a rivolgerci all'esterno, quando in tante occasioni abbiamo chiesto un confronto interno?".

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