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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Perugia: festa di carnevale non svolta in un plesso, permessa in un altro, la rabbia dei genitori

Lettera di protesta al dirigente: "I nostri figli portati nel piazzale per manifestare per la pace, ma nessuno ci ha avvertito"

Un solo istituto scolastico, con due plessi: in uno si festeggia il carnevale, nell'altro no. E i genitori protestano, inviando una lettera al dirigente scolastico e all'Ufficio scolastico regionale.

"Con la presente in qualità di genitori di bambini che frequentano la Scuola Primaria Don Milani di Perugia, desideriamo sottoporre alla Vostra attenzione per quanto di rispettiva competenza quanto accaduto in data odierna - si legge nella lettera - In considerazione delle continue e prolungate restrizioni che i nostri figli sono da tempo costretti a subire, per potergli far vivere un momento di svago almeno in occasione del carnevale, nei giorni scorsi avevamo più volte richiesto alle insegnanti di poter far andare i bambini a scuola in maschera nella giornata di oggi, primo marzo, martedì grasso, sapendo che tale possibilità era stata già concessa ai bambini della Scuola Primaria Kennedy che si trova nello stesso stabile".

Da quanto riferiscono i genitori la risposta sarebbe stata negativa, "tuttavia le insegnanti ci avevano promesso che i bambini oggi avrebbero svolto attività di laboratorio attinenti al carnevale e che avrebbero fatto una passeggiata nei pressi della scuola. Pur dispiaciuti, siamo stati costretti ad accettare l’ennesima restrizione, spiegando i motivi del diniego ai nostri figli".

Questa mattina, però, la sorpresa, negativa per i genitori: "Con sommo stupore, dalle foto e dai filmati che ci sono stati inviati dalle stesse insegnanti, abbiamo appreso che in realtà l’attività di laboratorio è consistita nella realizzazione non di maschere carnevalesche come sarebbe stato opportuno, vista l’occasione e l’età dei bambini, invece ai nostri figli è stato richiesto di realizzare simboli di pace, utilizzando le mascherine chirurgiche fornite dal ministero". Altro uso di quele mascherine, d'altronde, non era possibile.

I bambini sono poi stati portati nel piazzale della scuola, "tra l’altro tutte le classi insieme, con buona pace delle invocate norme di contenimento della pandemia" proseguono i genitori, per lo svolgimento di "una piccola manifestazione per invocare la pace, con chiaro anche se non esplicito riferimento al conflitto in atto tra Russia e Ucraina, con tanto di cartellone". I bambini, inoltre, non indossavano le mascherine Ffp2 come richiesto ogni giorno per l’ingresso a scuola.

Una tale iniziativa, di per sé anche meritevole di approvazione, in primo luogo avrebbe dovuto essere preventivamente comunicata ai genitori, in secondo luogo ha privato i nostri figli, ancora in tenera età, di un momento di svago e di 'leggerezza' come avrebbe potuto essere una qualsiasi altra iniziativa legata al carnevale, per coinvolgerli, loro e nostro malgrado, in una manifestazione riguardante argomenti per loro ancora di difficile comprensione e sicuramente anche fonte di turbamento - conclude la lettera - Siamo pertanto a esprimere a tutti Voi il nostro vibrante disappunto e la nostra profonda delusione per una decisione riguardante i nostri figli di cui in ogni caso avevamo il sacrosanto diritto di essere preventivamente avvisati, anche per valutare l’opportunità di farli partecipare o meno alla manifestazione, per più di un motivo".

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