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INVIATO CITTADINO Quelle scalette di via Mario Grecchi, neglette per… difetto di competenza

Primum cognoscere. Inde, deliberare. Altrimenti... resta il degrado

Quelle scalette di via Mario Grecchi, neglette per… difetto di competenza. Primum cognoscere. Inde, deliberare. E, se qualcuno si fa male, ne vedremo delle belle.

Racconta Claudio Bazzarri, amministratore perugino di lungo corso: “Avevamo deliberato di ripavimentare piazza Italia e molte delle vie a scendere verso porta Eburnea, come via Bonazzi”.

Fu poi fatto?

“Si decise di ripavimentarla con i mattoni ed era uno spettacolo”.

Dunque, tutti soddisfatti?

“Nel 2007 apparve intollerabile che tutte le vie adiacenti fossero ripavimentate, meno la scalinata di via Grecchi con la quale si accedeva alle strade e alle istituzioni più importanti della città”.

Quali?

Palazzo Donini, sede della Giunta Regionale. E poi Palazzo Cesaroni, Assemblea legislativa della Regione. Senza trascurare il palazzo della Provincia di Perugia e Prefettura, opera dell’Arienti. E poi la Banca Nazionale del Lavoro, la Banca d'Italia e gli hotel più significativi, dal Brufani, alla Rosetta…”.

Allora cosa faceste?

“Incaricammo l’ingegner Elvio Fagiolari di stimare il finanziamento presunto, che poi si accertò ammontare a 40.000 €, i materiali da utilizzare (pietra serena anziché le usurate mattonelle cementizie) e il rifacimento degli impianti di sottofondo”.

Dunque, cosa impedì la realizzazione del proposito?

“Si scopri che quelle scale avevano un proprietario: Banco di Napoli e poi Banca Toscana e M. P. S.”

E allora?

“È ovvio che il Comune non poteva farsi carico di tutta la spesa. Per cui invitammo la banca a partecipare alla spesa per l'intervento”.

In che termini?

“Il Comune, attraverso il Cantiere, avrebbe conferito la manodopera e alla banca sarebbe spettata la spesa per l’acquisto dei materiali”.

Una soluzione equa ed equilibrata. Come mai non andò in porto?

“Quello che appariva equo e giusto per risolvere l'annosa questione si rivelò, per la banca, un problema insuperabile”.

Quale?

“Sostennero che i lavori avrebbero minato la sicurezza della banca e che loro non si assumevano nessuna responsabilità”.

Insomma, non se ne fece nulla.

“È stato uno dei crucci e delle sconfitte più significative che abbia mai dovuto sopportare nel mio ruolo di politico”.

A nostro giudizio, si mettano in mora gli inadempienti. Il Comune può e deve intervenire a tutela della pubblica incolumità. Salvo, poi, addebitare i costi relativi ad eventuali inottemperanti. Perché, se qualcuno si fa male, chi risarcisce, chi ne risponde, chi si becca le denunce? Chi deve e chi può chiarisca come stanno le cose.

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