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Martedì, 16 Aprile 2024
Attualità Valfabbrica

Sauro Cosimetti, un evento annuale a Valfabbrica per ricordarlo

Lo ha proposto il sacerdote don Antonio Borgo alla fine della cerimonia funebre

All'ultimo saluto di Sauro Cosimetti erano in tanti. Centinaia di persone che hanno riempito la chiesa di Valfabbrica e gremito il piazzale intorno alla parrocchia. Tanti dj, appassionati, il cosiddetto "popolo della notte" che ha tanto ballato con i suoi dischi. Non un dj, ma "Il" dj, lo ha ribadito anche don Antonio Borgo officiava la cerimonia. Sulla bara rose rosse e fiori gialli, una grande foto di Sauro, ovviamente in consolle, uno scatto recente di una carriera lunga 40 anni, segnata dall'epopea del Red Zone che "è chiuso da 7 anni, ma la sua grande famiglia si è riunita qui" sottolinea ancora il sacerdote che ha ricordato la grandezza d'animo di Sauro e le sue fragilità, che ha ricordato il bene che ha saputo dare al pubblico con i suoi set e agli amici, ma anche il male di chi di quelle debolezze si è approfittato. Ha ricordato ancora, don Antonio, di una chiacchierata tra loro, di quando Sauro gli disse che i due anni di stop causa pandemia gli avessero permesso di arricchire la sua anima, "ma anche le conoscenze in cucina, soprattutto con i primi e la sua carbonara". 

Agli amici di Sauro ai dj ha voluto ricordare e sottolineare la forza che hanno, la capacità che hanno di "influenzare" i giovani: "Spingeteli al bello". E poi ha lanciato una prospota: "Mi piacerebbe che qui a Valfabbrica, ogni anno ci fosse un memorial dedicato a Sauro. Un evento in musica con i giovani. Non vedo l'ora di incontrarvi per organizzarlo. Facciamolo". E' una omelia lunga e accorata, non per forza scontata, una chiacchierata sincera per avvicinare due mondi apparentemente lontani. Che si sono toccati e incontrati nel segno di Sauro Cosimetti, un altro grande risultato per uno dei più alti rappresentanti del cosiddetto clubbing, che di quella grandezza, ha ricordato ancora il sacerdote, non ha fatto mai sfoggio,rimanendo quello di sempre, "alimentando la sua grande passione". Un genio, tra alti e bassi, tra forza e debolezza che se ne va nell'abbraccio di una folla, mentre suona per una volta ancora, ancora quel set registrato nella stagione 89-90 che per le nuove generazioni di dj è un culto. 

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