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Il frate ribaldo e la guerra contro Chiusi, la storia del Sant'Anello e delle nozze tra Giuseppe e Maria

Conservato nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, la tradizione vuole che si tratti del monile di quarzo-calcedonio usato per lo sposalizio della Madonna

Il Sant'Anello è una reliquia che la devozione popolare vuole essere stato usato per il matrimonio di Giuseppe e di Maria. Recenti studi di gemmologia lo descrivono come un anello di quarzo-calcedonio, risalente al I secolo dopo Cristo, di colore biancastro-grigio e di dimensioni ridotte, tanto da far ritenere difficile l'identificazione con un anello sponsale. La preziosa reliquia, in ogni caso, rappresenta “per la Chiesa un significativo simbolo della santità, stabilità, fecondità del matrimonio cristiano – aveva ribadito l'arcivescovo monsignor Giuseppe Chiaretti - messo sotto la protezione della Madonna e di San Giuseppe, in un tempo di crisi per la famiglia”.

Ogni anno, quindi, a fine luglio, la chiesa perugina e la città celebrano la festività del "Santo Anello" a partire dalla cerimonia della solenne "calata" dall'omonima cappella alla cattedrale e l'esposizione del manufatto nel reliquiario cinquecentesco (opera di Cesarino e Federico del Roscetto). Per tutto il resto dell'anno il Santo Anello è custodito al culmine dell'altare settecentesco (opera di Francesco Caselli), dentro una cassaforte. Sono 14 le chiusure metalliche da aprire per arrivare alla reliquia. Le chiavi per aprire tante serrature sono, da secoli, conservate dalle autorità religiose e civili perugine: le chiavi della porta delle scale e il vano superiore dai canonici della cattedrale; della grata metallica il Comune (una volta gli ordini francescano, domenicano, servita e agostiniano); del cassone ferrato il Collegio del Cambio, della Mercanzia, il Comune, l'arcivescovo e il capitolo di San Lorenzo; del reliquiario ancora il Comune.

Questa divisione della chiavi tra autorità religiose e civili è la conferma del rapporto che la città stessa ha instaurato con la preziosa reliquia. Di fatto di proprietà del Comune, ma da sempre custodita nella cattedrale.

Per capire questo è necessario fare un passo indietro: come giunse in città il Santo Anello? Nell'anno 989 l'insigne reliquia si trovava a Chiusi e cinque secoli più tardi a Perugia. Nel luglio del 1473, forse la notte del 23, il frate francescano Vinterio, trafugò la reliquia e scappò da Chiusi alla volta di Perugia. Il furto venne scoperto solo il 3 agosto, giorno in cui l'Anello veniva mostrato alla cittadinanza. Il frate venne subito rintracciato, ma quando le autorità comunali di Chiusi chiesero la restituzione della reliquia scoprirono che un tale Luca delle Mine, lo aveva acquistato e donato ai priori perugini. Il 10 agosto un contingente di perugini mosse alla volta di Chiusi e da quel momento ci furono ben 13 anni di scaramucce, rappresaglie e litigi tra perugini e chiusini: il tutto passò alla storia come "guerra del Santo Anello". Alla fine, dopo interventi di Firenze e dei pontefici, l'anello rimase a Perugia e divenne particolarmente cara ai perugini. Per alcuni anni fu custodita dalle autorità cittadine, nella cappella dei Decemviri del palazzo comunale dei Priori, e successivamente collocata nella cattedrale di San Lorenzo, affidandone la custodia ai canonici della Compagnia di San Giuseppe.

Oltre la devozione popolare, da notare, che la calata dell'Anello e l'ostensione ai fedeli, avveniva dal 29 luglio al 3 di agosto. Cioè nei giorni in cui si svolgeva anche il Perdono di Assisi e molti erano i pellegrini che puntavano su Perugia per vedere l'anello sponsale di Giuseppe e Maria. Un fenomeno che rilanciò la città nel circuito delle mete di pellegrinaggio, alimentando il commercio e l'economia cittadina.

Se fosse veramente l'anello della Madonna sarebbe veramente incredibile, ma in ogni caso l'anello simboleggia la circolarità dell'amore nella Trinità e la famiglia ne diventa icona, proprio perché l'amore ha questa pienezza: è l'io che va verso il tu per diventare noi, in un reciproco dono in sé totalmente realizzato.

Solo due volte l'anno il Santo Anello, posto in un bellissimo e prezioso reliquiario di rame e argento, viene esposto alla devozione dei perugini: oltre a luglio, in occasione della Giornata diocesana dedicata ai fidanzati e alla famiglia nascente, in gennaio.

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