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Un "santo" per la diocesi, si apre domani il processo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità di Giampiero Morettini

Il postulatore della causa di canonizzazione don Francesco Buono: "Giampiero ha incarnato il Magnificat nella sua vita"

Il medico Vittorio Trancanelli nel 2006, adesso Giampiero Morettini. La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a vivere per la seconda volta in questo secolo (non accadeva da più di 450 anni) la Sessione di apertura del processo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità di un servo di Dio.

Dopo quella del venerabile Vittorio Trancanelli (1944-1998), tenutasi nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia il 12 settembre 2006, domani, sabato 22 maggio alle ore 18, vigilia di Pentecoste, si svolgerà la Sessione di apertura del processo super vita et virtutibus ac fama sanctitatis del servo di Dio Giampiero Morettini (1977-2014), il giovane seminarista perugino deceduto il 21 agosto 2014 a seguito di una malformazione cardiaca; sessione di apertura annunciata lo scorso agosto ma rinviata a seguito della pandemia.

locandina sessione apertura processo canonizzazione di giampiero morettini-2“Sarà una Veglia di Pentecoste molto speciale anche perché inizia l’inchiesta diocesana circa la vita, la fama di santità, l’esercizio delle virtù eroiche del seminarista Giampiero Morettini”, commenta il postulatore don Francesco Buono sulle colonne del settimanale cattolico umbro La Voce, in edicola questo fine settimana e sul sito www.lavoce.it e sul canale YouTube “lavocepg”. Giampiero Morettini, prosegue il sacerdote, “molto caro alla comunità di Sant’Angelo di Celle, da cui veniva; alla comunità di Castel del Piano, dove ha conosciuto Gesù e ha iniziato la sua conversione e maturato la vocazione; è caro a tutta la diocesi, in particolare al nostro cardinale Bassetti che lo ha invocato anche nel tempo della sua malattia, e abbiamo visto che è stata un’invocazione efficace”.

Seguirà la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme al vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, al postulatore della causa di canonizzazione don Francesco Buono e a diversi sacerdoti. Saranno presenti i familiari di Morettini e, nel rispetto delle norme anti-Covid, è prevista la partecipazione di 100 giovani in rappresencopertina libro Con lui Dio non si era sbagliato. Giampiero Morettini. Edizioni Paoline 2016-2tanza delle 32 Unità pastorali e di fedeli fino a quanti ne può contenere la cattedrale in tempo di pandemia (300). Sarà possibile seguire l’evento della sessione di apertura e la celebrazione eucaristica sui canali social (Youtube e Facebook) dei media ecclesiali umbri (La Voce e Umbria Radio InBlu).

Durante la sessione verrà fatto il giuramento da parte dei membri del Tribunale deditamente nominato dal cardinale Bassetti. Atto che di fatto annuncia l’inizio ufficiale del processo di canonizzazione del servo di Dio. Dopo il 22 maggio i lavori continueranno con gli interrogatori proposti dal postulatore, un esame da parte della commissione storico-archivistica di tutto ciò che attiene la vita di Morettini e l’esame da parte dei censori teologi degli scritti editi del servo di Dio. Al seminarista è stato dedicato il volume “Con lui Dio non si era sbagliato. Giampiero Morettini” a cura di suor Roberta Vinerba e la prefazione del cardinale Bassetti, per i tipi delle Edizioni Paoline (2016).

Don Francesco Buono, nel tracciare una breve biografia del seminarista Morettini, evidenza quanto “nella giornata di Giampiero c’era il rosario, c’era la messa, c’erano i poveri, c’erano i malati, perché il primo servizio che prese fu quello di ministro straordinario della Comunione. Poi il Gr.est (Gruppo estivo degli oratori, n.d.r.), l’animatore dei ragazzi: è diventato un punto di riferimento”. Significativa nella vita del seminarista Morettini la particolare devozione alla Beata Vergine Maria, come ricorda il postulatore: “Nel suo testamento spirituale c’è scritto: ‘è grazie a Lei che sono stato recuperato, anzi riacchiappato da Dio’. Non a caso, nella messa di risurrezione che abbiamo scelto per lui, che ha voluto che fosse una ‘festa mariana’, il Vangelo magnifica Dio che ha umiliato i superbi e ha innalzato gli umili. Giampiero – conclude don Francesco Buono – ha incarnato il Magnificat nella sua vita”.

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