Sanità, rivoluzione degli ospedali: la Regione Umbria vara il 'Terzo polo'
L'obiettivo è mettere a sistema i 5 presidi ospedalieri di Foligno, Spoleto, Norcia, Trevi e Cascia, per un totale di 560 posti letto
La giunta Tesei vara il "Terzo polo ospedaliero dell’Umbria". L'obiettivo, sottolinea la Regione, è "mettere a sistema i 5 presidi ospedalieri di Foligno, Spoleto, Norcia, Trevi e Cascia, per un totale di 560 posti letto, individuando per ognuno una specifica mission in modo da garantire ai pazienti i giusti percorsi di cura".
L’iter amministrativo
L’iter amministrativo per la realizzazione del Terzo polo ospedaliero, evidenzia Palazzo Donini, "prevede, dopo la deliberazione di recepimento del documento programmatorio, l’invio al Ministero della Salute per l’approvazione del documento e, in caso di positività, dovranno essere definiti i posti letto per disciplina negli ospedali, quantificati gli investimenti e le risorse. In contemporanea accanto al cronoprogramma di attuazione, dovrà essere nominata una commissione tecnica per il monitoraggio di realizzazione".
L'architettura del Terzo polo ospedaliero
Nell’architettura del Terzo Polo, spiega la Regione Umbria, "l’ospedale di Foligno resterà un presidio per acuti sede di DEA di I livello, così come Spoleto, Norcia, ospedale con 20 posti letto, Trevi, ospedale riabilitativo con disciplina di neuroriabilitazione e di recupero e riabilitazione funzionale, Cascia ospedale riabilitativo con disciplina di recupero e riabilitazione funzionale".
Ogni sede del terzo polo, sottolinea il direttore regionale salute, Massimo D'Angelo, "dovrà erogare prestazioni definite sulla scorta del modello organizzativo e specifiche per ogni presidio, evitando duplicazioni incongrue ed improduttive e non efficienti ed efficaci in termini assistenziali, nonché garantire risposte assistenziali congrue con il bisogno espresso e con il conseguente impegno assistenziale in termini di complessità e di urgenza, con prestazioni di qualità valutabili sulla base dei dati di esito e di professionalizzazione". Una scelta, prosegue, presa "per favorire un approccio ed un percorso di cura omogeneo non condizionato dalla sede di accesso, con un miglioramento della presa in carico delle necessità di cura e favorendo una maggiore attrattività dei professionisti a cui dovrà essere garantita anche una crescita professionale".
Terzo polo ospedaliero: "Lavoro corposo"
“Questa programmazione – sottolinea la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei – è frutto di un lavoro corposo che, se non ci fosse stata l’emergenza sanitaria, sarebbe già stato fatto due anni fa. Abbiamo ritenuto importante creare una rete con gli ospedali di Spoleto e Foligno al centro”. La presidente ricorda anche l’altro percorso, quello dell’elisoccorso “che stazionerà a Foligno e diventerà importantissimo per la gestione in particolare delle patologie tempo dipendenti e sarà di grande ausilio per i territori della Valnerina che per motivi logistici, hanno difficoltà a raggiungere in tempi brevi gli ospedali”.
L’assessore Coletto evidenzia che “il Terzo Polo poggia su due gambe, Foligno e Spoleto, che avranno ognuno una specificità, con Foligno concentrato sull’emergenza e Spoleto sulla programmazione e con la presenza in entrambi dei Pronto soccorso”.
Il tutto, conclude il direttore Massimo D’Angelo, "per garantire la tutela della salute dei cittadini".