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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sanità in Umbria, sindacati in piazza a Perugia: sospeso il Consiglio regionale

Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Nursing Up e Fials hanno manifestato davanti a Palazzo Cesaroni: "I consiglieri ci hanno ascoltato, ma in mancanza di un cambiamento non escludiamo lo sciopero"

Rivendicano un primo risultato raggiunto i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Nursing Up e Fials che oggi (martedì 28 settembre), insieme a molte lavoratrici e molti lavoratori arrivati da tutti i presìdi sanitari dell’Umbria, hanno 'invaso' pacificamente piazza Italia a Perugia, per chiedere quell’ascolto da parte delle istituzioni regionali che è finora mancato. “L'importante mobilitazione davanti a palazzo Cesaroni - spiegano in una nota -, ha portato prima alla sospensione dei lavori in Consiglio Regionale e poi all’ascolto delle nostre istanze da parte dei consiglieri che hanno preso l’impegno ad audirci entro pochi giorni in Commissione Sanità, alla presenza dell’assessore (Luca Coletto, ndr). Inoltre, la minoranza in Consiglio ha depositato una mozione urgente raccogliendo le nostre istanze che sarà all’ordine del giorno della prossima seduta”. 

Tanti i nodi irrisolti che secondo i rappresentanti dei lavoratori "portano la situazione della sanità pubblica in Umbria a peggiorare “non di giorno in giorno, ma di ora in ora. Tra questi al primo posto c’è senz’altro il dramma delle mancate assunzioni a tempo indeterminato" (delle 1500 promesse, al momento - hanno detto i sindacati - ne sono state effettuate solo una trentina, ndr) che ricadono sull’organizzazione del lavoro, costringendo il personale a un continuo ricorso allo straordinario e ai mancati riposi e quindi portando ad un peggioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi. Liste d’attesa sempre più lunghe, per qualsiasi prestazione, con il privato che guadagna sempre più spazio, reparti mai riaperti in quasi tutti i plessi ospedalieri, mancato riconoscimento economico per gli sforzi profusi nell’emergenza Covid da parte del personale, nonostante un accordo sottoscritto ufficialmente".

Questi sono alcuni degli altri elementi di criticità che sono stati portati dai sindacati all’attenzione della politica regionale: “Ora si tratta di capire se alla disponibilità all’ascolto dimostrata oggi seguiranno fatti concreti - concludono le cinque sigle sindacali di lavoratrici e lavoratori della sanità umbra - perché la misura è davvero colma e in mancanza di un cambiamento reale la mobilitazione dovrà necessariamente proseguire, senza escludere il ricorso allo sciopero”.

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