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Sanità Umbria, l'allarme dei sindacati: "Mancano personale, strumenti e materiali. Pronti allo stato di agitazione"

Le delegate e i delegati delle sigle Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl si sono riuniti in assemblea all'ospedale di Pantalla: "Muro di gomma da parte dei commissari, chiediamo l'intervento dell'assessore regionale Coletto"

Dopo il grido di allarme anciato mesi fa in sindacati tornano alla carica: "La situazione della sanità umbra è critica, i lavoratori non ce la fanno più, ma i tanti problemi che avevamo segnalato ad ottobre, aprendo la vertenza regionale, sono ancora tutti lì. È tutto fermo". Questa la denuncia di Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dopo l'assemblea con le delegate e i delegati sindacali delle varie aziende sanitarie dell’Umbria dopo l'assemblea che si è tenuta oggi (giovedì 20 febbraio 2020) presso l'ospedale di Pantalla.

"Alle ormai ben note carenze di personale - hanno sottolineato i sindacati - si aggiunge il blocco totale della contrattazione integrativa e il nulla di fatto sulla stabilizzazione dei precari. Ad esempio, nella Usl Umbria 2 - è stato ricordato - ci sono 347 lavoratrici e lavoratori con contratto a tempo determinato, un numero del tutto inaccettabile”. Ma il problema, secondo le testimonianze dei delegati, non è rappresentato solo dalla carenza di personale, perché cominciano a mancare in alcuni importanti presidi ospedalieri anche strumenti e materiali sanitari basilari come il gel per le ecografie, per non parlare della manutenzione ordinaria, assolutamente carente, ad esempio nell’azienda ospedaliera di Perugia, oppure della cucina, clamorosamente sotto organico. Non certo migliore la situazione dell’azienda ospedaliera di Terni, dove tra infermieri, oss e amministrativi - è stato detto - mancano circa 200 unità di personale. Un altro esempio preoccupante, stavolta riferito alla Usl Umbria 1, è quello dell’ospedale di Assisi, dove operano in tutto soltanto 10 Oss.

I sindacati, che lunedì scorso hanno scritto all’assessore regionale Luca Coletto chiedendo una convocazione immediata, sottolineano il “muro di gomma” che incontrano quando provano a confrontarsi con i commissari: “Ci dicono che hanno le mani legate perché tutto dipende dalla Regione - denunciano le tre sigle - per questo non è più rinviabile un intervento diretto di palazzo Donini per uscire da questa impasse”. In mancanza di una risposta immediata i sindacati sono pronti a riaprire lo stato di agitazione: “I lavoratori e i cittadini dell’Umbria non intendono più assistere a questo immobilismo che mette in ginocchio un sistema sanitario di eccellenza come il nostro - hanno concluso Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl -. Se ci sono le risorse per pagare tantissimi straordinari, e ci sono, se ci sono le norme che permettono di fare le assunzioni, e ci sono, cosa stiamo aspettando?”. 

L’assemblea di Pantalla è stata anche occasione per i sindacati di presentare e approfondire la piattaforma predisposta a livello nazionale da Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo del contratto nazionale del comparto sanità (2019-2021) che in Umbria interessa quasi 10mila lavoratrici e lavoratori.  

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