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Sanità e Coronavirus: operazioni e pazienti dimessi, segno più al Santa Maria della Misericordia di Perugia

Attività chirurgiche, negli ultimi tre mesi del 2021 il numero delle sedute operatorie ha superato quelle effettuate nel 2019

Gli ultimi tre mesi del 2021 registrano un amento del numero delle operazioni chirurgiche effettuate al Santa Maria della Misericordia rispetto allo stesso periodo del 2019, con un incremento dell’attività di alta specialità di Cardiochirurgia e Neurochirurgia e la crescita del numero di pazienti dimessi.

Il dato emerge dal piano operativo regionale per il recupero delle prestazioni sospese o ridotte nel periodo di emergenza epidemica.  

Dal confronto dei dati suddivisi per trimestri dell’attività di ricovero chirurgico (ordinaria e Day Surgery) e del numero di procedure chirurgiche effettuate, si evince come gli ultimi tre mesi dell’anno appena trascorso abbiamo segnato una ripresa che ha addirittura superato, prendendo in esame lo stesso periodo di riferimento, il 2019 (anno antecedente alla pandemia da Covid-19).

Nel IV trimestre del 2021 sono state effettuate 6.161 procedure chirurgiche – di cui 4.631 ordinarie e 1.530 in urgenza, a fronte di 4.026 nel periodo segnato dall’esplosione della pandemia (2020) e 5.707 nel 2019 (di cui 4.095 ordinari/programmati e 1.612 in urgenza).

Nel primo anno di Covid-19, nel 2020, si è registrato un calo fisiologico delle attività chirurgiche che ha imposto una riorganizzazione strategica di tutti i servizi sanitari ospedalieri usufruendo del supporto delle strutture private accreditate. Nel 2021 l'attività chirurgica è invece tornata ai livelli pre-Covid, registrando un incremento (relativamente all’ultimo trimestre) dell’8% rispetto agli stessi mesi del 2019 e del 53% rispetto a quelli del 2020.

La direzione strategica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia sottolinea l’importante risultato conseguito dai professionisti sanitari, che ringrazia per il grande impegno profuso. Un risultato, questo, ottenuto grazie alla sinergia tra tutti gli operatori coinvolti che, nonostante le ondate pandemiche e la rimodulazione di reparti e servizi, hanno garantito, con dedizione e professionalità, la continuità assistenziale ospedaliera.

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