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PERUGINERIE Domani, San Giuseppe, tra festa del papà, frittelle dolci e detti popolari

Domani 19 marzo, San Giuseppe, si preparano le famose frittelle. Frittura consentita. Unica eccezione lecita in tempo di Quaresima.

L’antico adagio in lingua perugina recita infatti “Per quarantasei giornate nun se fòn più le frittate”. Abbiamo più volte ricordato il fatto che un tempo vigeva la diffusa abitudine di friggere usando non l’olio, ma lo strutto. Ed essendo questo un grasso animale, si violava l’obbligo dell’astensione dalle carni nel periodo quaresimale.

Oggi, friggendo con l’olio, si può tranquillamente eludere il divieto.

L’abitudine generalizzata imponeva di incartare la padella di frittura e attaccarla al chiodo in cucina. Sola eccezione consentita era quella del 19 marzo, quando si poteva “scartare” la padella per preparare le frittelle di san Giuseppe.

Le quali, come ci insegna la tradizione, sono composte di riso, farina e burro. Olio di frittura (oggi) di arachidi. Ma un tempo si friggeva con quello di oliva. Tanto che Carla Schucani, mitica pasticcera Sandri, ne rispettava il rustico protocollo.

BENEDIZIONE DEI BABBI. Tra le novità cittadine segnalo che stasera, alla Chiesa-santuario del Gesù, il rettore don Mauro Angelini propone, alle 19:00, una liturgia con preghiera e benedizione dei papà.

Si ricorda, nell’eugubino, la rinnovata tradizione dei “focaroni” di San Giuseppe, radicati nella tradizione popolare. Questo suggestivo rituale si propone tradizionalmente come felice incontro fra fede e antropologia. Tradizionale promotrice: l’Università dei Falegnami.

Ricordiamo poi che in cattedrale, presso la Cappella del Santo Anello (o del Virgineo Sposo), è in mostra la statua lignea (foto) di San Giuseppe. Non è patrimonio del Capitolo, in quanto prelevata dalla chiesa del Carmine e collocata alla sinistra dell’altare. Diciamo così: in prestito. Destinato a restare in perpetuum, come per altri capolavori?

Come detto meteorologico, si ripete: “San Giuseppe vecchierello / guarda l fòco e adòpra l mantello!”. Adagio che si richiama anche al “Marzo pazzerello: esci col sole, ma porta l’ombrello”, in riferimento all’estrema e imprevedibile variabilità meteorologica di questo mese.

Nell’edizione di domani alcune spigolature di marcata peruginità. E considerazioni sull’origine della Festa.

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